Quando un semplice incidente ti cambia la vita

Si può discutere quanto si vuole di ogni ipotesi, ma il calcio come la vita è vincolato al destino. Perché Alex Meret, che oggi sembra in bilico, sospeso tra addio e permanenza, si trova in questa situazione per uno stupido infortunio. Lo rimediò il primo giorno di ritiro nel 2018 quando Mezzoni, giocatore della Primavera, lo colpì alle dita costringendolo ad un'operazione e ad uno stop di qualche mese. Il Napoli aveva puntato su di lui per rimpiazzare Reina, De Laurentiis lo aveva scelto personalmente e le gerarchie erano ormai chiare, con Karnezis inserito nell'affare coi Pozzo. Il greco avrebbe ricoperto il ruolo di vice - Sepe era in partenza - conoscendo bene il talento friulano. Un dodici perfetto, di esperienza, senza pretese di titolarità. Il futuro era di Meret.
Quell'incidente a Dimaro ha cambiato tutto. Il Napoli, appena conosciuta l'entità dell'infortunio, ha cercato un altro portiere di valore (il primo obiettivo era Ochoa), lo ha trovato in Ospina, arrivato inizialmente in prestito dall'Arsenal proprio per coprire il buco del momento. Ospina è stato titolare fino alla ripresa di Meret, che poi ha conquistato il posto nella seconda parte di stagione. Meret era stato numero uno anche nella stagione 2019/20, con Ospina intanto confermato - cartellino acquistato - perché occasione di mercato. Un ottime vice, quasi un lusso. Molto meglio. Con Gattuso è cambiato tutto: avendolo in rosa, Ringhio ha scelto il colombiano per esperienza e capacità d'impostazione. Proprio lui. Che arrivò per rimpiazzare momentaneamente Meret dopo l'infortunio. Pochi mesi prima di fargli spazio. Ora fa lui il titolare e Alex è costretto a guardarsi attorno.
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