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Conte in conferenza: "Buon impatto, lo Scudetto sul petto pesa! De Bruyne è attivo, lavoriamo su concetti europei"

Conte in conferenza: "Buon impatto, lo Scudetto sul petto pesa! De Bruyne è attivo, lavoriamo su concetti europei"
Ieri alle 21:30In primo piano
di Antonio Noto

Antonio Conte, allenatore del Napoli, è intervenuto dalla sala conferenze del Mapei Stadium di Reggio Emilia per commentare la vittoria degli azzurri contro il Sassuolo. Di seguito le sue dichiarazioni.

È la partita che voleva?: "Ai ragazzi avevo chiesto di avere un buon impatto, di mandare un segnale prima di tutto a noi stessi che non era cambiato niente dall'anno scorso. E non deve cambiare niente dal punto di vista dell'attenzione, della dedizione alla causa, della voglia di lavorare tutti insieme in entrambe le fasi. Su questo ho avuto un buon riscontro, sin dall'inizio abbiamo avuto un impatto e portato la partita dalla parte nostra. Lo abbiam fatto contro una squadra allenata molto bene, con idee e con giocatori che possono fare male come Berardi e Laurienté che in ripartenza possono creare pericolo, lo stesso Pinamonti. Da questo punto di vista sono moderatamente contento. Sappiamo che c'è da lavorare e lo stiamo facendo. Dobbiamo continuare su questa strada, non dimenticando tutto ciò di positivo che l'anno scorso ci ha portato a fare qualcosa di straordinario e di inaspettato".

Sulla qualità di De Bruyne: "Kevin era l'unico giocatore che oggi è entrato nella formazione titolare rispetto a quella dell'anno scorso. Ho detto diverse volte che quando tu cerchi di completare la rosa per affrontare la nuova stagione, e noi lo dovevamo fare e lo stiamo facendo, è inevitabile che quando arrivano giocatori da altre squadre e con ambizioni diverse ci vuole tempo per ambientarsi e per adattarsi. E non dimentichiamo che abbiamo uno Scudetto sulla maglia ed è pesante: una cosa è giocare in altre situazioni, una cosa è giocare al Napoli e sentire la pressione, come quella che ci è stata messa addosso sin dall'inizio della stagione. Penso che Kevin stia facendo bene, adattandosi a quello che gli viene chiesto, cerchiamo di esaltare le sue caratteristiche, cerco di esaltare le caratteristiche positive di tutti i calciatori, cercando come un sarto di trovare la giusta formula. Ci stiamo lavorando da due settimane e qualcosina si è visto da questo punto di vista. Bisogna continuare lavorando e non perdendo mai l'unione che è la vera forza che l'anno scorso ci ha fatto fare un qualcosa di inaspettato e straordinario".

Sull'esordio di Vergara: "Antonio Vergara è un ragazzo del vivaio del Napoli, l'anno scorso ha fatto un ottimo campionato con la Reggiana. È un calciatore che farà parte della rosa, anche perché non va a intaccare il numero essendo del vivaio. Quindi ben venga. Io non guardo in faccia se uno è giovane o meno, Juan Jesus ha giocato titolare e ha fatto una grande partita. Tutti sono dediti alla causa e cercheremo di volta in volta di sfruttare chi dà maggiore garanzia, cercando di avere un poì più di pazienza con i nuovi arrivati perché si devono inserire in determinati meccanismi".

È stato un Napoli dominante: "Stiamo lavorando su dei concetti su cui una squadra europea non può prescindere: portare una pressione molto aggressiva rischiando anche qualcosa, non facendo giocare la palla facilmente all'avversario. Si cerca poi di implementare il discorso del gioco e del possesso. È inevitabile che quando giochi con questi quattro centrocampisti - non dimentichiamo che Lobotka, McTominay e Anguissa sono stati determinanti per la vittoria dello Scudetto - aggiungendo Kevin... De Bruyne la cosa buona è che lo vedo molto attivo in fase di non possesso, si abbassa in caso di 4-5-1. Sono cose che dobbiamo continuare. Ai ragazzi ho detto che bisogna meritare di giocare, al di là dell'io c'è sempre il noi. lo cercherò di sfruttare al meglio le situazioni migliori, non abbiamo snaturato la voglia di McTominay di essere assaltatore. Anguissa sa che deve buttarsi sugli esterni e avere un anno più da costruttore. Avere dominio del gioco ci fa sprecare meno energie, alcune volte potevamo essere più verticali e ci siamo un po' piaciuti".

I meccanismi di questo nuovo centrocampo quanto possono essere l'asticella delle ambizioni del Napoli sia in Italia che in Europa? "Io penso che oggi il calcio va avanti, è in continua evoluzione e lo si vede benissimo anche in Europa quello che accade. Non dare punti di riferimento diventa fondamentale, al tempo stesso i calciatori sanno che devono occupare delle determinate zone. Avere anche i terzini che giocano e vengono dentro diventa importante perchè non dai tanti riferimenti. Così come è importante senza palla il non essere passivi. Cioè, ci sta di essere passivi e di fare un blocco ma sempre con l'idea proattiva, che nel momento in cui siamo messi bene bisogna poi risalire e  di nuovo dare pressione, come fatto con Olympiacos, Brest o Girona".