Da 0 a 10: l'inutile gol di 'Mahmood' Osimhen, la 'gufata' di ADL a Insigne, Spalletti plagia Morandi e il 'Sesso occasionale' di Petagna

Zero a quelli ‘Sì ma Osimhen cosa ha fatto oltre al gol?”. Come se a Jacobs, dopo l’oro olimpico, qualcuno andasse a dire ‘Si, ma oltre a correre 100 metri cosa hai fatto?”. Sono gli stessi che l’avevano massacrato nel primo tempo, sono gli stessi che per difendere una loro idea venderebbero l’anima al diavolo. Un pochino accigliati, in fondo al cuore infastiditi, tramano la vendetta alla prima gara sbagliata. Si nutrono di scorie negative e mica prendono in considerazione l’idea di aver preso un granchio. Cantano, come Noemi, ‘Ti amo non lo so dire’. Ma nemmeno ti voglio bene. Anaffettivi.
Uno come la prima della storia del Senegal. E c’è Koulibaly ad alzare quella Coppa che Kalidou bacia, sublimazione di un amore immenso per la propria terra. Cercando un momento di intimità, solo suo, in pieno stile KK. Uno che preferisce i fatti alle chiacchiere. Un esempio per una patria intera, che stanotte gonfia il petto, col suo capitano in prima fila. Che prima della festa va a consolare l’egiziano Mohamed Abdelmonem, distrutto dopo l'errore nella fatale Lotteria del rigori. Hai veramente qualcosa in più degli altri. “Sì, sei anche colto”.
Due a zero al minuto 100, la quota in zona gol di Petagna. Manda in pensione le residue speranze del Venezia con la ripartenza che vale all’attaccante il terzo in Serie A, il secondo in questo 2022. Considerando che da titolare ha giocato appena 2 gare, Andrea si conferma uno su cui poter fare affidamento in caso di necessità. Insomma “Sesso occasionale”.
Tre gli assist in campionato per Politano. Piccoli segnali di un Matteo che non è ancora il Matteo dello scorso anno. Troppo discontinuo e troppo sterile in zona gol: la zampata contro la Juve dell’11 settembre scorso resta l’unico gol in A. Lo scorso anno dopo 24° turni era già a quota 7. Che sia l’inizio dell’Inverno dei fiori per Politano, a caccia degli acuti perduti.
Quattro vittorie in fila, dopo il pari stoico dello Stadium. Non poteva iniziare meglio il 2022 del Napoli, che nel nuovo anno ha più punti di tutti (13), segnato più di tutti (10, come la Lazio) e subito meno gol di tutti (appena 2). Ad Aka 7palletti verrebbe da cantare alla sua squadra ‘Sei perfetta così’, ma sa che bastone e carota vanno mixati col giusto equilibrio. E allora fa il pompiere, bacchetta Osimhen sui movimenti al tempo stesso la squadra per come lo serve. Insomma, cerca difetti da raccontare per evitare pericolosi voli pindarici.
Cinque alla faccia di Insigne, che è tutto un programma. Mai realmente pervenuto al Penzo, comunica indolenza dallo sguardo. A inizio ripresa le telecamere riprendono Juan Jesus altri azzurri incitarsi a vicenda, poi indugiano su Lorenzo: piegato sulle gambe, rinchiuso tra le pareti dei suoi silenzi. Lo ‘0’ alla casella gol su azione dovrebbe generare un ardore mai apparso in laguna. “Abbi cura di te” gli sibila De Laurentiis con la frecciata “Giusto che pensi agli 80 anni che ha davanti”, altro boccone di questo gelido addio.
Sei giorni ed un nuovo esame, quello agli uomini. Non sarà una questione di calcio, perché con l’Inter puoi vincere, pareggiare o perdere. È il modo in cui si raggiunge il risultato a cambiare le valutazioni, a dare un senso rinnovato all’idea su questa squadra. Bisognerà impallinare tutti gli stereotipi che aleggiano dal passato, abbattere il cliché di quelli che nei momenti decisivi fanno sempre un passo indietro. “Ogni volta è così” l’abbiamo detto così tante volte, sabato si spera un ritornello rinnovato.
Sette a Rrahmani che si mette lo smoking e conduce la difesa che al confronto Amadeus a Sanremo balbetta come Montesano in ‘Culo e Camicia’. Dirige l’orchestra difensiva col piglio esperto del Maestro Vessicchio, non si sottrae a nessuna responsabilità e anzi ne risulta gratificato. Trova stimoli ulteriori in questo periodo in cui, pro-tempore per l’assenza di Koulibaly, è stato nominato come reggente del reparto arretrato. Un episodio ne fotografa il carattere: Gioco fermo, tutto ad accertarsi sulle condizioni dell'arbitro dopo lo scontro col giocatore del Venezia. Amir sfrutta quella pausa, prende Osimhen e gli suggerisce di modificare qualche suo movimento offensivo.Victor annuisce, poi dopo fa pure gol. “Negli occhi è rock′n'roll, ahi, ahia, ah”
Otto a Lobotka. Stan “Mille volte ti ho cercato, ti ho pensato un po' più forte” e ho pure chiesto spiegazioni a qualche divinità. Sembrava avessimo bisogno di altro 'O Forse sei tu’. Ora ne siamo più convinti, ora lì in mezzo gestisci le operazioni senza affanni. Un tranquillante nelle vene del Napoli, senza smanie da regista visionario. Ordine, tanto ordine. E quella dote che nella vita conta più di tutto il resto: il tempismo. Cucire una tela sottile come quella di un ragno, quasi invisibile, al punto che gli avversari finiscono per restarci impigliati. Maledettamente Vintage. Meravigliosamente Vintage.
Nove ad un salto da Brividi. Galleggia sulla laguna Osimhen, come i vocalizzi imbattibili e infiniti di Mahmood, che mentre tutti scendono lui non ha ancora smesso di salire. Inverte il flusso, della gara, dei suoi giorni, della sfortuna. Prende a ‘capocciate’ un pallone che gli aveva fatto così male, appena qualche settimana fa. E che Victor non la conosce la paura, o meglio ha vinto sin da piccolo paure ben più grandi di queste. E le paure sono così, diventano frivole se le hai già buttate al suolo una volta. Non c’è ancora un limite a quello che può diventare, o meglio esiste: sarà la voglia di sacrificarsi per limare le imperfezioni sparse. La base di partenza, però, è una lastra di marmo da cui può venir fuori un capolavoro.
Dieci alla fase difensiva elaborata da Spalletti che fa l’opposto di Gianni Morandi: Luciano chiude tutte le porte. Per la tredicesima volta il Napoli non prende gol, giocando senza due argini come Koulibaly e Anguissa. È vincente la filosofia globale, una dottrina che richiama ogni elemento a partecipare attivamente alla questione. Un movimento nazional-popolare, che non prevede esenzioni o privilegi. Abolita ‘i pensieri pigri dalla testa’ e pure la casta, Spalletti ha creato un movimento di difesa dei propri confini quasi inattaccabile. Sabato con l’Inter è pronto a “Gioca tutte le carte”.
Serie A Enilive 2025-2026
![]() |
VS | ![]() |
Sassuolo | Napoli |
Editore: TC&C SRL - Testata giornalistica
aut. Tribunale Napoli n. 4 del 12/02/2020
Iscritto al Registro Operatori
di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale: Antonio Gaito
Direttore responsabile: Francesco Molaro
