Dall’incubo Covid alla maglia da titolare: il nuovo insostituibile di Gattuso

(di Arturo Minervini) - Aria di Napoli. Di campo, d’azzurro. Voglia che diventa assenza, mancanza che sfocia nella curiosità di rivedere una squadra che sta facendo grandi cose, al netto di qualche piccolo passaggio a vuoto. Dopo la parentesi disastrosa delle nazionali, con infortuni e contagiati dal Covid, il nostro campionato si prepara ad un lungo tour de force da qui al Natale.
Domenica sera il match di cartello al San Paolo, con il Milan capolista che sfida una colonna del suo recente passato: Rino Gattuso. Tante le emozioni, inevitabili, per il tecnico, così come i pensieri che accompagnano questi giorni di valutazioni. In primis, il modulo: continuare col 4-2-3-1 o passare al 4-3-3 in virtù delle assenze?
Tra le valutazioni fatte, c’è un elemento che va tenuto in grande considerazione nella scelta dell’assetto tattico: l’assenza certa di Hysaj. L’albanese, alle prese col Covid, è stato ago della bilancia insospettabile negli equilibri ricercati dal tecnico calabrese in questa prima parte di stagione. “Un terzino che spinge ed uno che resta”: fu una delle prime frasi di Gattuso sul proprio credo tattico all’arrivo in azzurro. L’assenza di Elseid, in combinata con quella (quasi certa) di Osimhen imporrà valutazioni profonde.
Il fattore decisivo, però, sembra essere Bakayoko. Settimana particolare quella del mediano, che ha fatto i conti con l’incubo Covid dopo la febbre ad inizio settimana che ha messo tutti in preallarme. Fortunatamente il tampone ha dato la risposta sperata e la febbre si è rivelata essere un semplice malessere stagionale. Già nella giornata di giovedì il centrocampista è tornato ad allenarsi ed ora scalda i motori per essere titolare contro il suo passato. Con lui in campo il progetto Gattuso può andare avanti: spazio al 4-2-3-1 e nessun ritorno al passato.
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