Il nuovo tormentone degli oltranzisti della critica: il Vice-Anguissa!

“Eh ma il vice Anguissa perchè non l'abbiamo preso?". È il mantra che circola da settimane tra i più scettici del mercato azzurro. Un ritornello che, a ben guardare, sembra più frutto di ansia e pregiudizi che di un’analisi lucida sulla rosa costruita da Antonio Conte. Partiamo da un dato: il 14 agosto Romelu Lukaku si fa male e la risposta del club è stata di livello assoluto: in pochi giorni il Napoli ha chiuso un’operazione complessiva da 100 milioni per portare a casa Rasmus Højlund. Non una toppa, non un “piano B”, ma un investimento da top club.
Ma guardiamo al centrocampo. Conte oggi può scegliere tra De Bruyne, McTominay, Anguissa, Lobotka, Gilmour ed Elmas. Un mix di qualità, quantità ed esperienza internazionale. Quando mancherà Anguissa, che con Conte già dall'anno scorso è comunque una mezzala offensiva, la soluzione più semplice pare essere proprio McTominay, capace di indossare i panni di Frank in un 4-3-3 che può vedere insieme Lobotka, De Bruyne e lo stesso “McFratm”. Mica male, no?
E c’è un dato, anzi un nome, che rende bene la misura della profondità della rosa: Elmas. Nell’anno dello scudetto con Spalletti era il dodicesimo uomo, quello chiamato sempre in causa quando serviva un cambio. Oggi, con Conte, il macedone è addirittura la sesta opzione a centrocampo. E parliamo pur sempre di un calciatore che altrove sarebbe titolare fisso.
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