La notte dei desideri

La notte dei desideri
© foto di Alessandro Garofalo/Image Sport
lunedì 22 giugno 2020, 22:10In primo piano
di Gennaro Di Finizio

(di Gennaro Di Finizio) -  Tutti gli sportivi, almeno una volta nella vita, sognano di portare a casa un trofeo. E' l'obiettivo di tutti coloro i quali calcano un campo di calcio, sbracciano in vasca, ondeggiano su terre rosse o cemento, la conquista di una Coppa rappresenta motivo di orgoglio e arricchimento personale. Ecco perchè, dopo la delusione dell'ultimo anno sarriano, in casa Napoli c'era tanta voglia di vincere, tanta voglia di alzare al cielo la gioia racchiusa in quell'oggetto dorato e addobbato d'azzurro per l'occorrenza. 

Aveva voglia di vincere anche Josè Callejon, arrivato a Napoli nel lontano 2013 sotto la gestione targata Benitez. L'ex Real, infatti, rappresenta una delle eredità più importanti lasciate da Don Rafa durante la sua guida all'ombra del Vesuvio. L'avventura di Callejon a Napoli è di quelle importanti, profonde, fatta di un legame stretto con la terra ed i tifosi, senza parole fuori posto e con tanto sacrificio in campo. Un professionista, Josè, di quelli che ogni allenatore sogna. 

Unica pecca, quell'ammutinamento che ha visto tutta la squadra protagonista: nemmeno Callejon, diventato ormai uno dei senatori dello spogliatoio azzurro, è stato risparmiato dal bombardamento di colpe che ha investito i giocatori azzurri. Eppure, il peso di un'annata velenosa come questa è stato difficile da sostenere, soprattutto per chi, come Callejon, ha fatto della professionalità ed amore per la maglia punti cardine del suo rapporto con Napoli.

Poi il 17 giugno, la notte dei desideri: si perchè sollevare un trofeo è un evento sempre speciale, battere la Juventus è una soddisfazione mai banale ed arricchire la propria bacheca regala un senso di appagamento che rilassa tutto e tutti. Ed allora ecco il discorso post partita, il capitolo multe pronto a cambiare, l'armonia ritrovata dopo mesi di acredine, ed addirittura il futuro di alcuni che potrebbe essere riscritto (vedi Milik). 

Poi le lacrime, quelle di Josè: gioia mista ad emozione, una fragilità che si è lasciata andare proprio nel momento di massimo gaudio di una stagione che molti avevano ormai bollato come disastrosa. L'arrivo di Gattuso ha cambiato le carte in tavola, e proprio la notte della Coppa Italia può essere la notte dei desideri: quello di Callejon, restare a Napoli e poter seguire le orme di Mertens, sposando ancora la causa azzurra. Vincere aiuta a vincere, ma soprattutto rilassa le tensioni e consente di riavvicinarsi. Tra il Napoli e Callejon non c'è un finale già scritto, e nelle prossime settimane saranno il crocevia di una bellissima avventura che merita di continuare.