Lozano vuole di più, figuramoci cosa vorrebbe da lui ADL con lo stipendio che gli paga

Lozano vuole il meglio, ma il suo meglio oggi non è abbastanza nemmeno per il Napoli al punto da finire spesso in panchina in favore di Matteo Politano Forse su questo dovrebbe riflettere l’attaccante messicano, al centro della polemica in queste ore per dichiarazioni che fanno a cazzotti con il momento attuale di Hirving. Legittima l’aspirazione alla crescita, è uno stimolo fondamentale nella vita e nello sport per ogni professionista, ma il tutto deve essere in qualche modo collegato alla realtà. Ecco, ma cosa racconta la realtà? Le parole di Lozano in questo momento suonano stonate, inopportune verso un club che lo ha atteso tanto e che su di lui ha investito una cifra super.
Premessa: Lozano è un gran bel giocatore. Atipico, da comprendere e da inserire nel giusto contesto tecnico. È uno che può sembrare avulso dal gioco e dalla manovra, ma ha la capacità di mescolare le carte, di sparigliare situazioni complicate con l’abilità nell’uno contro uno. Questo non è un atto d’accuso, è semplicemente un invito alla riflessione. In 70 presenze in Serie A il numero 11 ha realizzato 17 reti. Non che il gol sia parametro assoluto per giudicare un calciatore, ma questi numeri non giustificano altre ambizioni. Anzi…
Questione stipendio. Il messicano ha uno stipendio annuo da 4,5 milioni, che diventano 6,8 se considerati al lordo. Per quel tipo di esborso, la domanda da porsi è al contrario: De Laurentiis non vorrebbe di più da un calciatore con quello stipendio? Per quello visto in questo triennio, e per quello che è il livello raggiunto dal Napoli negli ultimi dieci anni nel panorama nazionale ed europeo, se c’è qualcuno che dovrebbe mostrare insofferenza in questo rapporto è proprio il Napoli, non certo Lozano. Che ci sta simpatico, che ci piace un sacco quando è nella giornata buona, ma che dovrebbe mostrare un pizzico di riconoscenza verso una piazza che nell’anno del suo arrivo ha dovuto ingoiare solo bocconi amari, ripagati solo parzialmente dalla buona seconda stagione disputata in azzurro.
È la vecchia questione del parlare poco e fare tanto. Perchè le parole sono gratis, così come i sogni. Ma nei sogni poi ci devi buttare sudore, fatica, impegno. Devi dare sostanza a quell’idea, altrimenti resta superflua vanità. I tifosi del Napoli sarebbero entusiasti di vedere un Lozano che finisce nel mirino di squadra che lui considera più meritevoli, vorrebbe dire che in campo sta facendo la differenza. Roba che, con tutta l'empatia verso un ragazzo di gran cuore, è accaduta poche volte ed in un periodo ristretto dell’esperienza partenopeo. Nei giorni in cui è ricominciato Zelig, rubiamo la massima dell'Assessore alle varie ed eventuali del Comune di Roncofritto (interpretato dal comico Paolo Cevoli) “Fatti, non pugnette!”.
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