Partite ogni due giorni e senza tifosi: tutto sulla folle estate che può attenderci

Il Covid-19 ha spezzato vite e disordinato le nostre abitudini: la prossima estate rischia di passare alla storia come la più strana degli ultimi anni
02.04.2020 08:10 di  Fabio Tarantino  Twitter:    vedi letture
 Partite ogni due giorni e senza tifosi: tutto sulla folle estate che può attenderci
TuttoNapoli.net
© foto di Alessandro Garofalo/Image Sport

Il conto alla rovescia era già partito, gli italiani attendevano con ansia gli Europei per ritrovare la propria Nazionale - tra l'altro competitiva come non accadeva da tempo - dopo il mancato Mondiale del 2018. Il Covid-19 ha spezzato vite, terrorizzato il pianeta e disordinato le nostre abitudini. Così la prossima estate rischia di passare alla storia come la più strana degli ultimi anni. 

Perché anche il calcio vuole tornare a respirare, virus permettendo, e c'è una sola strada da poter percorrere: sfruttare i mesi di luglio e agosto per archiviare le partite sospese. Quelli che di solito servono per la preparazione con ritiri in montagna (si va a Dimaro? Lo abbiamo chiesto al sindaco), tournée stressanti (ma economicamente redditizie) e amichevoli spesso inutili. Stavolta potrebbero essere riempiti da gare ufficiali per assegnare titoli e coppe. Una possibilità remota ma anche concreta, l'unica possibile qualora realmente si potesse un giorno riprendere da dove tutto si era fermato. Forse fine maggio. Magari inizio giugno. Chi lo sa.

Saranno tante le gare e ci sarà poco tempo, per questo l'ipotesi è di incastrare sfide ogni due o tre giorni, giocando la sera quando le temperature caleranno, ovviamente a porte chiuse per tutelare la salute collettiva. Certo, per molti sarebbe stato meglio annullare ogni torneo, ma il calcio da tempo ha abbandonato la poesia: oggi gli interessi economici valgono più di qualsiasi romantica idea (come fregarsene di tutto per rispettare le migliaia di vittime e ridurre i rischi) e dunque seppellire ogni competizione vorrebbe dire perdere milioni e milioni di euro che la politica del pallone non saprebbe bene dove e quando (forse mai) recuperare.