Spalletti ed il racconto dell'uomo che sputò in faccia a Buddha

22.09.2021 09:30 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
Spalletti ed il racconto dell'uomo che sputò in faccia a Buddha
TuttoNapoli.net
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Letteralmente ‘Prendere conoscenza, svegliarsi”. Buddha altro non è che il participio passato di Budh in sanscrito, significa dunque ‘Risvegliato’.  Luciano Spalletti per due anni è stato silente, ha atteso il momento giusto per tornare, ha studiato nuove evoluzioni del suo calcio e probabilmente ha meditato anche su quello che è il suo modo di approcciarsi ad un gruppo ed alle personalità in esso presenti.

La nuova versione del tecnico di Certaldo piace, fino a ora, a tutti. Piace perché è netto nelle dichiarazioni, ma delicato nei gesti come racconta il doppio abbraccio post Udine: il primo, non sfuggito agli occhi più attenti, a Lozano al termine della gara mentre il secondo è stato alla figlia Matilde ai margini di un’intervista. Due lati che sono in realtà conviventi nella gestione di Luciano, una cura per il singolo che va inserito all’interno di un gruppo che non vuole spaccature, che preferisce mettere le questioni sul tavolo e affrontarle prima che diventino problemi.

Quando Spalletti sentenzia: “Abbiamo un Capitano che è Insigne ed un Comandante che è Koulibaly” compie una mossa di grande intelligenza. Toglie responsabilità a Lorenzo e consolida la posizione di chi, tecnicamente, è probabilmente l’unico top player in senso assoluto di questo Napoli.

Quando Spalletti abbraccia Lozano, è perché ne comprende il momento. Hirving, sempre sugli scudi lo scorso anno, finito quasi ai margini a causa del brutto infortunio estivo che lo ha condizionato pesantemente nelle ultime settimane. 

C’è bisogno di tutti: questo è mantra del rinnovato Luciano. Che probabilmente ha imparato dagli errori commessi e che non vuole essere più marchiato come l’ammazza-capitani, il tagliatore di teste e l’orco insopportabile dipinto da qualche serie televisiva. 

Nel racconto dell’uomo che sputa in faccia al Buddha, quando questi all’indomani si ripresenta per scusarsi, Buddha rispondeva: “Come lo scorrere del Gange fa sì che la sua acqua non sia mai la stessa, così neppure l’uomo è uguale a quello di prima. Io non sono più la stessa persona a cui tu ieri hai fatto qualcosa. E nemmeno colui che ieri mi ha sputato adesso è qui. Perciò, adesso parliamo di altro”. 

Nella gestione di questi primi mesi al Napoli, l’approccio del tecnico sembra essere molto orientale. Nelle valutazioni sul suo operato nessuno commetta ancora una volta lo sbaglio di tirare fuori storie del passato: quell’uomo, come quello che sputò al Buddha, non esiste più.