TABELLA - ADL s'è infuriato, ma i numeri di Lindstrom non sono quelli che ha citato

Se in estate spendi 25 milioni per un giocatore, il colpo più costoso della campagna pre-campionato della squadra campione d'Italia, e poi quel giocatore colleziona sì e no 300 minuti (il corrispettivo di tre partite, poco più) in 22 giornate di campionato, 6 gare di Champions League, 2 di Supercoppa e una di Coppa Italia (31 in totale), è ovvio che a febbraio, al termine di un mercato invernale che ha portato in dote un altro esterno/trequartista (Ngonge), si cerchi un po' di chiarezza su Jesper Lindstrom. Perché né Garcia né Mazzarri hanno ritenuto opportuno concedergli più spazio? Che fosse 4-3-3, 4-2-3-1 o 3-4-2-1, fin qui il danese ha giocato da titolare solo due volte - col Lecce e con il Frosinone in Coppa Italia - e quindi, a dire il vero, anche il discorso del ruolo lascia un po' il tempo che trova.
Ma Aurelio De Laurentiis ha creduto fosse giusto puntare su quest'aspetto la lente d'ingrandimento. Si è preso la briga di prepararsi un pizzino, scartarlo in conferenza stampa e snocciolare alcuni numeri sulle posizioni ricoperte dall'ex Eintracht Francoforte lo scorso anno, sia con il club tedesco che con la nazionale: "Allora: il signor Lindstrom ha fatto la bellezza di 23 partite, non nel Napoli ovviamente, da ala destra. Poi ha fatto 19 partite da trequartista, ma sono di più le altre. Poi ha fatto come centrocampista a destra una e a sinistra tre". Il presidente ha voluto lanciare un messaggio: Lindstrom è stato preso per sostituire Lozano nello slot di ala destra. Sulla carta, quindi, avrebbe dovuto alternarsi in maniera quasi scientifica con Politano. Invece così non è stato. E la sensazione è che non sia proprio (o solo) una questione di ruolo.
Anche perché, dando uno sguardo a Transfermarkt.it, si scopre che i dati portati da De Laurentiis dinanzi alla platea di Castel Volturno non sono verificati. Secondo il portale specializzato nell'annata passata, in Germania, Lindstrom ha disputato ben 29 partite da trequartista e solo 4 da ala destra. Va detto che il 3-4-2-1 di Glasner è fluido, moderno. Il numero 29 azzurro adattava i suoi spostamenti in base agli spazi liberi, alternandosi tra l'esterno e l'half-space di destra (quello, per intenderci, occupato spesso Di Lorenzo lo scorso anno). Ma l'interpretazione restava comunque più quella di un trequartista, libero di svariare venendo in mezzo al campo, che di un'ala pura. Anche perché pure a guardare i numeri dell'intera carriera viene fuori la stessa cosa: 116 presenze da trequartista, oltre otto volte in più di quelle collezionate da ala sinistra (14) e quasi dieci volte le partite giocate da ala destra (12). Insomma, almeno sulla carta, Lindstrom è un trequartista. Viene da chiedersi dove abbia preso i numeri De Laurentiis, magari mercoledì - quando tornerà a parlare con la stampa - proveremo a chiederglielo.
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