La flessione non può offuscare un grande 2012, Napoli secondo nell'anno solare. Da gennaio il salto di qualità. Ecco i 5 campioncini a cui ha fatto riferimento De Laurentiis

La flessione non può offuscare un grande 2012, Napoli secondo nell'anno solare. Da gennaio il salto di qualità. Ecco i 5 campioncini a cui ha fatto riferimento De Laurentiis
nella foto, Antonio Gaito
mercoledì 26 dicembre 2012, 17:13L'Editoriale
di Antonio Gaito
Nato a Napoli il 23/06/1989, direttore editoriale di Tutto Napoli.net e firma di Tuttomercatoweb.com. Twitter: @antonio_gaito

Solitamente si pensa che la fortuna sia cieca, e non a caso è raffigurata nella mitologia come una fanciulla bendata, ed altri invece che la idealizzano come una sorta di ruota, come nell'iconografia medievale, che alla fine può restituirti ciò che ti è stato tolto. Quanto accaduto nell'ultima del 2012 al Napoli può essere correlato a questo discorso. A Siena la squadra ha giocato una delle sue prove più brutte, la gara sembrava incanalata verso il pareggio, fino a quando Hamsik ha pescato Maggio che, in una mischia in area, ha avuto l'opportunità per ridestarsi dal torpore stagionale e abbracciare Mazzarri in quello che simbolicamente è forse l'aspetto più positivo della gara: la compattezza della squadra nel voler cancellare il periodo negativo, o almeno, limitare i danni prima della sosta. Del resto non si può nascondere che l'obiettivo era vincere, non importava come, per poter mettere fine al periodo più difficile del nuovo Napoli di De Laurentiis, come dichiarato da Cavani dopo il match di Coppa Italia col Bologna.

Sebbene il Siena non abbia mai insidiato la porta di De Sanctis, con un pizzico di fortuna i partenopei hanno sbrogliato una gara che rischiava di offuscare quanto di buono fatto nel 2012. Per il Napoli è stato un anno importante, la squadra è continuata a crescere, ha conosciuto il palcoscenico della Champions, ha fallito il ritorno nella massima competizione in una gara sciagurata col Bologna - giusto per ritornare al discorso iniziale - dopo una bella cavalcata e poi ha alzato al cielo di Roma una Coppa Italia. Il resto è storia recente con un inizio straordinario con 19 punti su 21 nelle prime sette giornate e solo tre gol subiti, prima della scontro diretto con la Juventus deciso da una palla inattiva. Da quel momento in poi si è rotto qualcosa nella psiche degli azzurri che poi, con un leggero calo fisico nel finale, hanno gettato via l'occasione di restare agganciati ai bianconeri con pareggi amari e sconfitte beffarde. I numeri, però, non mentono ed è giusto tributare i giusti applausi ai partenopei: con 73 punti raccolti nell'anno solare la squadra di Mazzarri si piazza al secondo posto nell'ideale classifica del 2012 (e senza i due punti di penalizzazione anche nell'attuale graduatoria di A), alle spalle della Juventus dei record (94 punti, meglio dello score di Capello) e addirittura di sei punti al di sopra dell'Inter, società con fatturato e monte ingaggi più che doppio rispetto a quello del Napoli, così come potenzialità superiori sulla carta le hanno anche Milan e Roma.

La società ha programmato nel migliore dei modi anche questa stagione. Di errori sul mercato non sono mancati, soprattutto nell'allestimento della tanto decantata seconda squadra ma comunque da incasellare in un calciomercato che è stato al risparmio per il mancato ingresso in Champions. Tra i pezzi pregiati si è avuto il coraggio di cedere Ezequiel Lavezzi, il giocatore più amato dalla tifoseria ma probabilmente il meno decisivo - checcè ne dica ancora una grossa parte della stampa - e con il ricavato comunque si è deciso di trattenere Hamsik e ovviamente Cavani, con relativo adeguamento faraonico dell'ingaggio. L'uruguayano, favorito da un contesto tattico ancora più congeniale, sta segnando come sempre, anzi con medie ancora superiori. A questi si è aggiunto anche l'estro di Lorenzo Insigne, che sta dando un contributo importantissimo ma ha ancora margini importanti di crescita ed in panchiana c'è un giocatore dello spessore di Goran Pandev che può entrare ed avere un grande impatto, come accaduto proprio a Siena.

A gennaio ovviamente ci saranno investimenti importanti, per almeno tre giocatori: difensore, centrale di centrocampo ed attaccante, al posto del partente Edu Vargas. De Laurentiis ha confermato che non si tirerà indietro ed in estate verrà fatto ancora qualcosa di più (ovviamente la condizione è quel secondo posto che è comunque alla portata) e si è complimentato per il lavoro fatto con il settore giovanile. Da anni il presidente dei partenopei ha deciso di puntare sulla scugnizzeria, molti gli imputavano i risultati scarsi raggiunti non tenendo conto dei tanti anni di lavoro che ci vogliono per avviare un progetto serio, non avendo il Napoli la possibilità - come fanno altri club - di acquistare giocatori già pronti, spesso dall'estero, e piazzarli nella Primavera. Il Napoli ha inserito i tasselli giusti negli anni scorsi e quei giocatori non hanno deluso le attese. "Sono felicissimo del titolo di campione d'inverno. Non sapete quanto mi rende felice questa cosa perché abbiamo già 5 campioncini pronti in casa. Devo ringraziare Saurini, Santoro, Bigon e tutti quelli che hanno ricostruito questo progetto" ha dichiarato De Laurentiis a Radio Marte nell'intervista natalizia. Proviamo ad indicare i 5-6 campioncini a cui fa riferimento il presidente, pur sottolineando che l'intera squadra è di grandissimo valore: non a caso è in testa al girone C ed in semifinale di Coppa Italia.

Roberto Insigne - Di lui ormai si è già detto tutto. L'impressionante score con la Primavera parla chiaro ed ha già esordito con la maglia azzurra con il Psv. Giocatore simbolo anche dell'Under 20, maglia numero dieci e fascia di capitano sul braccio. Testa sulle spalle, proprio come il fratello, ed un futuro assolutamente luminoso. Prima di esplodere nel calcio professionistico ha un solo obiettivo: vincere scudetto e Coppa Italia con la Primavera.

Giuseppe Fornito - Classe '94, arriva dalla provincia di Cosenza su intuizione di Marino e Santoro. Il suo 2012 è stato bellissimo e si è concluso con un contratto fino al 2015. In Primavera è l'uomo in più in mezzo al campo, ma le sue qualità si erano viste già nel ritiro di Dimaro e nelle amichevoli disputate dalla prima squadra.. Mazzarri, sempre attento ad esaltare i giovani, lo paragonò ad Hamsik: "E' impressionante, ha la sua stessa personalità". Col Psv sfiorò l'esordio, ma la sensazione è che presto ci saranno altre occasioni. 

Soma Novothny - Aveva già segnato 9 gol nella serie B ungherese quando lo scouting azzurro l'ha scovato e portato al Napoli strappandolo alla concorrenza di tanti club europei per una cifra inferiore ai 100mila euro. Attaccante forte fisicamente, tanto che club di B e Lega Pro hanno già fatto sondaggi per averlo la prossima stagione. Nell'ultimo periodo la sua crescita è stata esponenziale. 

Genny Tutino - Classe '96 ma già nel giro della Primavera. E' un altro dei baby d'oro del settore giovanile partenopeo. L'esplosione nella Viareggio Junior Cup con i Giovanissimi e poi nella stessa categoria fu vice-campione d'Italia. Da tempo nel giro delle nazionali giovanili, ha dato spettacolo nell'Under 16 e recentemente è stato decisivo con l'Under 17 di Zoratto.

Emanuele Allegra - Giuseppe Nicolao - Entrambi classe '94, punti fermi nel Napoli e della nazionale under 19, così come Insigne e Fornito. Il primo sull'out destro, il secondo su quello sinistro ma entrambi difendono e spingono con quantità e qualità proprio come quello che Mazzarri chiede agli esterni della prima squadra.