Capello consiglia: "Affiancherei al Var un ex giocatore. Napoli? Con Osimhen ha qualcosa in più"

Ai microfoni di Radio Rai, Fabio Capello ha parlato degli argomenti caldi della nostra Serie A, a partite dalla sfita tra Roma e Milan di ieri sera all'Olimpico: "Il Milan ha meritato la vittoria in una partita molto bella giocata bene dai rossoneri. La Roma è stata sfortunata ma il Milan mi è sembrato più squadra. Ibrahimovic è tornato a essere protagonista".
Il rigore del Milan?
"Inutile parlarne, in Italia si arbitra in questa maniera ma il calcio è anche contatto. Vanno valutare queste cose, metterei un ex giocatore vicino al VAR per far capire che cosa accade in campo. Questa è sempre stata una mia battaglia".
In Serie A si fischia meno?
"Certi arbitri fischiano in una certa maniera, senza fermare il gioco per i falletti. Se si interrompe a ogni contatto si perde molto tempo, perché poi partono le proteste. Dipende dalla personalità dell'arbitro: i calciatori dopo un quarto d'ora capiscono il metro di giudizio e nel caso smettono di buttarsi per terra".
Lei è stato il primo ad allenare Ibra a Torino, la sorprende oggi?
"No, non mi sorprende. Alla Juventus non sapeva calciare, o meglio, calciava molto male. Poi è migliorato con voglia e costanza. Mi aveva fatto capire che sarebbe diventato un grande. Era già un buon giocatore ma doveva maturare. Si è visto con tutti i risultati che ha avuto nella sua carriera la voglia che ha sempre avuto".
Il Napoli è andato in difficoltà senza Osimhen.
"Gli azzurri mi piacciono molto, giocano un bel calcio e con il nigeriano hanno qualcosa in più. Con la forza, la determinazione e la grinta dà potenza di fuoco che mancava negli anni scorsi al Napoli. È fondamentale".
Perché la Juve è così in basso?
"Avevo consigliato ad Allegri di non rientrare dicendogli che sarebbe stato l'ombrellone di tutti i guai. I giocatori non si esprimono come dovrebbero e in campo si vede. Il dna della Juventus è quello di vincere ma in questo momento non si vede. Si dà la colpa all'allenatore e basta ma non è così. La situazione non è semplice da ribaltare".
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