Tiribocchi esalta l'attacco azzurro: "Mertens fa la differenza, come Osimhen. Petagna un lusso"

A “1 Football Club”, programma in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Simone Tiribocchi, attuale commentatore di Dazn ed calciatore di Atalanta e Torino per parlare di Napoli-Fiorentina e non solo: "Secondo me è la più bella gara del weekend, visto come giocano entrambe. Sarà una grande partita giocata e non difesa, sarà divertente".
Quale sarà il leitmotiv della gara?
"Sotto certi aspetti sono simili in fase di possesso. In fase di non-possesso il Napoli varia in base all'avversario, la Fiorentina pressa sempre molto forte, arriva spesso senza energie a fine partite perché Italiano vuole pressing a tutto campo sempre".
Capello dice che le spagnole giocano alle italiane e vincono, noi costruiamo dal basso e perdiamo.
"Se andiamo a vedere l'Atletico Madrid ed il Real forse sì. Il Barcellona è ancora propositivo. Una volta si parlava di catenaccio, ora di contropiede e ripartenza. Dipende dai calciatori che hai, tante squadre partono dal basso perché si vanno a creare superiorità nella fase offensiva. Se hai Osimhen è giusto farlo correre, ha quelle caratteristiche".
Cabral è arrivato a Firenze dopo aver fatto bene a Basilea, è normale che siano sei mesi di apprendistato. Un tuo parere?
"E' un giocatore interessante, può fare bene con Italiano ed il suo modo di giocare. Spesso le occasioni se le è create e le ha sbagliate, altre invece non ha capito la partita perché non conosce gli avversari. Può fare bene, ha pagato i tanti gol di Piatek. Ha iniziato a giocare meno, perdi un po' di autostima. Non è Vlhaovic, ma è un giocatore interessante".
Quanto è pesante l'assenza di Torreira?
"Dà gli equilibri, corre per due, sa quando pressare alto e quando abbassarsi. Non ha gittate lunghe, ma è di livello europeo. E' un'assenza pesante".
Per quale motivo il Napoli di De Laurentiis è intervenuto sul mercato di gennaio per Petagna che poco si addice alle caratteristiche delle squadre di Gattuso e ora Spalletti?
"Ho apprezzato il professionista, non ha mai detto una cosa fuori posto allenandosi sempre. E' arrivato come colpo di mercato e si è ritrovato ai margini, con l'arrivo di Osimhen e Mertens che fa ancora la differenza. Ci sono richieste di allenatori, affari di mercato, esigenze da sopperire, è un giocatore diverso rispetto agli attaccanti del Napoli, con Mertens che è forte negli ultimi 20 metri mentre Osimhen anche 50. Lui è strutturato, protegge palla, ha meno possibilità di giocare perché ha sempre avuto il dominio della palla il Napoli, non ha avuto bisogno di lanciare il pallone ma serve un finalizzatore ed il Napoli ne ha di migliori".
Non viene messo in condizione di farlo?
"E' un lusso, poi sta nell'allenatore metterlo nella condizione mentale. Le partite le ha fatte, soprattutto in Europa League. Essere il terzo attaccante di una squadra con 40 e oltre partite l'anno è un valore aggiunto. Deve essere bravo Spalletti a tenerli tutti sul pezzo".
L'Atalanta è arrivata alla fine del ciclo?
"Dipende come finirà l'Europa League. In campionato lotterà per l'Europa League. E' normale che sia stato un ciclo lungo e bello, si parla già di futuro con Gasperini che ha rinnovato lo scorso anno. Quando raggiungi il massimo e vedi che non riesci a crescere perché è difficile, è possibile che si riparta da un nuovo ciclo".
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