BUONANOTTE TUTTONAPOLI – La risposta all’Higuain-dipendenza, i due volti del San Paolo, Albiol come Zico e due menzioni speciali

BUONANOTTE TUTTONAPOLI – La risposta all’Higuain-dipendenza, i due volti del San Paolo, Albiol come Zico e due menzioni specialiTuttoNapoli.net
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lunedì 11 aprile 2016, 00:00Rubriche
di Dario De Martino
Buonanotte Tuttonapoli

Pressione alla Roma che giocherà stasera. Pressione alla Juventus che resta in testa. L’obiettivo del Napoli al San Paolo contro il Verona era mettere pressione alle avversarie ed è pienamente riuscito. Vittoria senza discussioni per gli azzurri. Riviviamo la gara con il nostro Buonanotte Tuttonapoli.

LA MENZIONE SPECIALE PER HAMSIK  – La prima menzione speciale va a Marek Hamsik. Semplicemente magnifico. Il capitano non sbaglia quasi nulla. Per la tecnica che possiede e il ruolo che svolge recupera un numero di palloni impressionante. E poi la qualità con cui serve i compagni. Una precisione millimetrica anche in lanci molto lunghi. C’è la triste abitudine di metterlo spesso in discussione ma il capitano non ascolta le parole e risponde ancora una volta sul campo.

FINALMENTE MANOLO! – L’altra menzione speciale va sicuramente a Manolo Gabbiadini. Uno tra i migliori attaccanti italiani relegato al ruolo di vice-Higuain, un posto scomodo per chiunque. Manolo ha atteso a lungo la sua occasione e l’ha sfruttata a pieno. All’inizio della gara la sfortuna sembrava essersi accanita sul bergamasco. Prima un palo, poi un super intervento di Gollini. Alla terza occasione, però, né la dea bendata che proteggeva il Verona né il suo estremo difensore possono niente. Manolo risente finalmente il San Paolo gridare il suo nome. Anche contro l’Inter ci sarà lui a guidare l’attacco azzurro. Solo con uno come lui l’assenza di Higuain si può sentire più poco.



ALBIOL COME ZICO – Un fallo nettissimo, una maglietta stracciata ed il giallo a chi l’ha subito. E’ successo ad Albiol. La sua maglia è stata tirata così forte da spezzarsi. L’ha mostrata all’arbitro sconvolto, sembrava Zico marcato da Gentile ai mondiali ’82. Quella maglietta l’ha addirittura tolta, forse esagerando. Fatto sta che è stato punito lui con un cartellino giallo e non chi gli ha stracciato la maglia.

ALTRO CHE HIGUAIN-DIPENDENZA – La vittoria contro l’Hellas è servita anche per smentire i tanti scettici, è servita a far capire che il Napoli di Maurizio Sarri non è solo il Pipita ma tanto altro. Un giocatore che realizza 30 gol quando il campionato non è ancora finito è difficile da rimpiazzare per qualunque squadra abbia un campione come questo. Ma il Napoli non è solo lui. Il gioco avvolgente degli azzurri resta lo stesso ed anche i gol arrivano lo stesso. Non solo l’attaccante di scorta Manolo Gabbiadini, anche le ali ritrovano la rete. La ritrova Lorenzo Insigne su calcio di rigore (ma prima la sfortuna si era accanita anche su lui facendo finire sul palo una meravigliosa traiettoria disegnata su calcio di punizione). La ritrova Josè Callejon che partecipa alle prime due reti e poi mette dentro il suo centro personale. Altro che Higuain dipendenza.

LA PARTITA DALLA TRIBUNA – Gli occhi al San Paolo non erano puntanti solo sul campo ma anche in tribuna dove c’erano i protagonisti di questo Napoli. C’era Maurizio Sarri che ha scelto il punto più alto del San Paolo per assistere alla gara e osservare i movimenti della squadra. Una sorta di drone umano. C’era Gonzalo Higuain che ha visto la gara alle spalle del Sindaco e di De Laurentiis che ha salutato con una stretta di mano. Poteva starci anche Pepe Reina che per sessanta minuti non ha toccato un pallone. Spettatore non pagante anche lui.

I DUE VOLTI DEL SAN PAOLO – Fondamentale per la vittoria è stato anche il supporto del San Paolo. I fischi dagli spalti sono serviti a recuperare un gran numero di palloni o a farli perdere ai veronesi. Il supporto di “un giorno all’improvviso”, cantato stavolta già ad inizio gara, ha spinto la squadra. Dall’altro lato i veronesi, condannati alla retrocessione, sfogavano la loro frustrazione inneggiando ai soliti cori contro il Vesuvio. La risposta del San Paolo, quella intelligente, è stata nel coro: “Perché il Vesuvio è la terra che amiamo, dell’eruzione ce ne freghiamo”. Qualcuno, però, ha deciso di rispondere con un lancio di petardi, rovinando l’atmosfera del catino di Fuorigrotta.