Cosa avrà pensato Koulibaly del Manchester City

Non era una questione di soldi ma di priorità. Koulibaly ha avvertito in parte la fiducia del Manchester City nei suoi confronti. Per questo, anche e non solo, ha scelto di restare convinto, senza fare pressioni sul Napoli per essere ceduto. Per questo il castello di coerenza di De Laurentiis ha resistito al vento e alle onde. La cessione programmata è diventata un acquisto inatteso. Un gran colpo di mercato.
Per i bilanci ci sarà tempo, conta il campo e Gattuso esulta: il Napoli ritrova, senza averlo mai perso, un top-player a difesa. Che aveva aperto al City e già sognava di ripartire dalla Premier League guadagnando quasi il doppio dell'ingaggio, oltre dieci milioni a stagione, ma alla corte a suon di milioni non ha fatto seguito l'insistenza col Napoli per assicurarselo. Avrà pensato Koulibaly, azzardando di leggerne il pensiero: perché due difensori per un totale di 110 milioni e non uno sforzo per me? Il City ha acquistato Aké per 45 milioni e Ruben Dias per altri 68. Un doppio investimento alternativo al senegalese. Che era un obiettivo concreto ma, a questo punto, non un assillo.
Koulibaly - che a Napoli sta benissimo, si sente a casa - avrebbe potuto parlare con De Laurentiis chiedendogli di abbassare le pretese pur di accontentarlo, non lo ha fatto perché il City, non facendo alcuno sforzo per lui, non meritava d'essere favorito. E' diventato alleato anche il campo: le prime uscite ufficiali hanno restituito al Napoli una copia autentica del vero Kalidou, Gattuso se n'è invaghito e lui, come forse il Napoli, ha capito che il prossimo anno, disputando una stagione all'altezza del suo valore, le avances potrebbero aumentare e il prezzo non è detto diminuisca. Anche con un anno in più e uno di contratto in meno (salvo rinnovo). Alla fine conta il campo.
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