Maradona: Quando mi ha puntato la pistola ho detto spara

Dopo essere stato rilasciato dalla polizia brasiliana Diego Maradona ha raccontato le concitate fasi del suo fermo: "Un poliziotto mi ha puntato la pistola alla tempia, io gli ho detto: spara pure se vuoi diventare famoso". Poi ha minimizzato: "Quello che è successo non ha rovinato la festa, non voglio che questa storia venga considerata come un insulto dei brasiliani agli argentini, ringrazio il consolato di Rio". Diego Armando Maradona ha raccontato lo spiacevole episodio vissuto, dopo aver partecipato ad una partita di beneficenza organizzata da Zico, all'aereoporto di Rio dove la polizia lo aveva fermato per qualche parola di troppo detta nei confronti di un poliziotto che gli aveva vietato di raggiungere l'imbarco, già chiuso, per il volo diretto a Buenos Aires. "Un poliziotto mi ha puntato la pistola alla tempia - ha dichiarato - io l'ho guardato e gli ho detto: spara pure sei vuoi diventare famoso". L'ex pibe de oro ha poi minimizzato l'accaduto con l'intento di evitare un incidente diplomatico tra Argentina e Brasile, in modo tale da non acuire ulteriormente la già acerrima rivalità tra i due Paesi sudamericani: "Tutto quello che è successo non ha rovinato la festa che ho vissuto a Rio, mi sono divertito molto in Brasile e non voglio che questa storia venga presa dagli argentini come un'offesa dei brasiliani nei nostri confronti". Poi specifica il motivo del suo fermo: "Ho avuto problemi con un poliziotto a cui ho rivolto un insulto. Purtroppo gli idioti esistono ovunque ed il Brasile non fa eccezione". Alla fine l'ex stella del calcio ha voluto ringraziare quanti si sono prodigati per tirarlo fuori da quella situazione: "Voglio ringraziare il consolato argentino di Rio e tutti i brasiliani, primo fra tutti Zico, che si sono interessati a me". Secondo la polizia brasiliana Maradona sarebbe stato fermato per oltraggio a pubblico ufficiale mentre i due amici che erano con lui, per danni patrimoniali.