La lezione della Champions che giustifica il Napoli: anche le big europee costrette ad una scelta

11.04.2018 17:10 di  Fabio Tarantino  Twitter:    vedi letture
La lezione della Champions che giustifica il Napoli: anche le big europee costrette ad una scelta
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Vincere sempre (e tutto) è fisiologicamente complicato e allora "scegliere", anche inconsapevolmente, spesso diventa istintiva conseguenza di ciò che sta per accadere. La lezione della Champions League, con gli ultimi sorprendenti esiti di sfide solo apparentemente scontate, è un riferimento costante per chi s'avvicina allo sport dimenticando che dietro ogni professionista o campione si cela un essere umano coi propri pregi e difetti, vizi e virtù, possibilità e limiti. Che sono comuni, che non risparmiano nessuno, che appartengono alla specie in questione. 

FUORI LE BIG - Nessuno s'aspettava il passaggio del turno di Roma e Liverpool contro Barcellona e Manchester City. Le due partite, tra andata e ritorno, hanno confermato la bontà del lavoro di Di Francesco e Klopp e l'epilogo degli incroci è stato giusto, inevitabile, corretto. Volano in semifinale due squadre che hanno "scelto", involontariamente, durante la propria (ricca) stagione, di tentare l'impresa in Champions, di inseguire un coraggioso sogno. Di provarci. Ecco perché la Roma è distante ventuno punti dalla Juventus e il Liverpool diciassette dal Manchester City, ovvero due squadre prime nei rispettivi campionati ma inaspettatamente fuori dalla massima competizione europea, nonostante il valore delle rose e le ambizioni iniziali. Di riflesso saluta la Champions il Barcellona, che domina in Liga, che ha Messi (e non solo) in organico, che ogni anno è candidata alla vittoria finale. La formazione di Valverde ha undici punti di vantaggio sull'Atletico Madrid e aveva deciso, come ogni anno, di puntare su tutte le competizioni, per vincerle. Non sarà così neppure per il Real Madrid, la squadra dei fenomeni, per distacco la favorita dell'attuale Champions. Eppure il Real, la stessa squadra che a Torino ha vinto 3-0 giovando del talento immenso di Ronaldo, che ha eliminato il Psg agli ottavi, in Liga è appena quarta a quindici lunghezze dal Barcellona, una fotografia contraddittoria che avalla la tesi di cui sopra.

LA SCELTA DEL NAPOLI - Vincere tutto è fisiologicamente complicato e ad un certo punto, anche non decidendolo consapevolmente, ma lasciandosi trasportare dagli eventi, si è costretti a fare una scelta. Lo ha fatto anche il Napoli, che a differenza delle big europee ha limiti oggettivi dettati da una rosa meno ampia e qualitativa. Ha puntato sullo scudetto, la squadra di Sarri. Un sogno, magari un'illusione, intanto una possibilità concreta. Il Napoli è fuori da ogni competizione ma è ancora vivo nel tortuoso cammino verso il primo posto. Sarà un'impresa ardua, ma quattro punti regalano ancora una speranza. È stata fatta una scelta. Inevitabile. Non c'era altra possibilità.