Quell'immagine non è passata inosservata e si ripeterà ancora

Triplice fischio a Cagliari, il Napoli batte la squadra di Maran, Gattuso corre a complimentarsi coi suoi calciatori
18.02.2020 08:00 di  Fabio Tarantino  Twitter:    vedi letture
Quell'immagine non è passata inosservata e si ripeterà ancora
TuttoNapoli.net
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Triplice fischio a Cagliari, il Napoli batte la squadra di Maran, Gattuso corre a complimentarsi coi suoi calciatori. L'abbraccio con Manolas è violento e caloroso, il greco strattona il suo allenatore, lo stringe forte a sé, quasi ringraziandolo per il suo lavoro. Perché il Napoli è rinato, ha ritrovato fiducia, punti, morale, sorrisi. Tutte abitudini che i vari Mertens, Insigne, Callejon e Allan avevano già vissuto in passato tra Benitez e Sarri. Manolas no: aveva scelto di lasciare la Roma ed era convinto che Napoli fosse la piazza giusta per provare a vincere. Non è andata così.

Il greco non ha mai rimpianto la sua scelta, ma ha sofferto per la situazione che s'è venuta a creare, è stato (anche) vittima del caos. Come tutti i nuovi, non si aspettava di vivere una stagione simile. Ma in campo non ha mai mollato: è il suo carattere a renderlo un guerriero. Non avrà la tecnica dei difensori moderni, ma non concede un solo centimetro al suo diretto avversario e con Gattuso, da subito, s'è instaurato un rapporto sincero, di stima reciproca. Non è la prima volta che i due si abbracciano in quel modo e accadrà ancora. Un modo per sfogarsi e scaricare la tensione accumulata in partita. Ma c'è dell'altro: Manolas, nei gesti, nelle espressioni, è uno di quelli che ha sofferto più di tutti per le sconfitte al San Paolo (emblematico un 'discorso col cielo' dopo il ko col Parma) e i tifosi lo hanno già eletto idolo, durante la sfida di Coppa Italia col Perugia, dopo la sua esultanza rabbiosa nei confronti dell'arbitro Massimi quando Iemmello sbagliò un rigore generoso. Come dimenticare, poi, l'abbraccio a Koulibaly dopo l'autogol allo Stadium. Kostas ha già conquistato tutti. Anche Gattuso.