Leo ha portato il pallone e non vedeva l'ora di conoscere i suoi amici

C'è una scia di magia ad accompagnare l'attesa di Napoli-Barcellona, molto più di una semplice partita da raccontare in tabellino
25.02.2020 07:44 di  Fabio Tarantino  Twitter:    vedi letture
Leo ha portato il pallone e non vedeva l'ora di conoscere i suoi amici
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

di Fabio Tarantino - C'è una scia di magia ad accompagnare l'attesa di Napoli-Barcellona, molto più di una semplice partita da raccontare in tabellino, decisamente meglio di un imperdibile appuntamento incastrato in un calendario fitto d'impegni. È l'abbraccio alla storia, la testimonianza di due epoche destinate a sfiorarsi, il ritorno (in campo) di Maradona che presta la sua sagoma per questo incrocio a distanza con Leo Messi, che da Diego ha ereditato il talento, la "dieci" albiceleste e quel legame blaugrana da cui comincia, in Europa, la storia del più forte di tutti i tempi. 

Sarà Champions ma poteva essere anche un'amichevole o un esperimento sociale. Arriva Messi e Napoli si accende, illumina lo sport che torna ad essere opportunità e non più (non solo) il palcoscenico dove esibire la rabbia per vecchie ferite provocate da dolorosi tradimenti. Arriva Leo, la Pulce, il Diez 2.0 ed è subito allegria: sembra esser tornati a trent'anni fa quando la gente scendeva per strada e sfrecciava sui motorini, i più piccoli occupavano le prime file di un evento, i curiosi si avvicinavano ingolfando la folla, l'atmosfera si colorava d'ogni sfumatura sociale.

È arrivato Messi e ha portato con sé il pallone. L'avversario che diventa alleato, un idolo da applaudire e incoraggiare, il mito che ha carne e barba e una camminata lenta mentre dal pullman scende per dirigersi in hotel e poi sull'erba calpestata del San Paolo. È umano come chi lo attende, si emoziona senza lasciarsela sfuggire, ne ha vissute di vigilie ma questa - e lo sa bene - ha un sapore speciale e sarà impossibile da dimenticare. Perché l'attesa non è mai stata solo dei tifosi ma anche sua, che ha di Maradona la stessa percezione dei suoi eterni seguaci, e non vedeva l'ora d'avvertire sulla propria pelle il calore e l'entusiasmo contagioso di un popolo che si nutre di calcio e questa sera anche un po' del suo sinistro. Sperando sia meno ispirato del solito oppure tremante per quelle emozioni terrene che tradiscono anche gli extraterrestri.