Modello Lavezzi: Callejon, la Coppa Italia e quegli indizi che sanno d'addio

(di Pierpaolo Matrone) - Per José non sarà uguale, ha ancora qualche gara davanti, ma l'emozione è la stessa: impossibile trattenere le lacrime.
18.06.2020 08:29 di  Pierpaolo Matrone  Twitter:    vedi letture
Modello Lavezzi: Callejon, la Coppa Italia e quegli indizi che sanno d'addio
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(di Pierpaolo Matrone) - Le parole al miele di chi ti ama sono una manna in queste situazioni. "So cosa significa questo per te, goditelo", scrive Marta Ponsati Romero su Instagram in didascalia ad uno scatto che raffigura suo marito, José Maria Callejon, sorridente, soddisfatto e con la Coppa stretta tra le mani. Il trionfo in Coppa Italia, il secondo da quando veste la maglia azzurra, ha una valenza maggiore per uno come lui. Quando ti avvicini all'ultimo giro di pista, senti di dover dare ancora di più. Quando sei all'ultima curva, fai caso anche ai dettagli. Quando l'epilogo è lì, ad un passo, ci sta che possa cascarti una lacrima anche se hai l'animo di un combattente.

GLI INDIZI - Quanto accade dopo il triplice fischio non può passare inosservato. Alla realizzazione del rigore di Milik, il Napoli è di fatto campione d'Italia e sul terreno di gioco dell'Olimpico esplode la festa. Urla, abbracci, ovazioni varie. E lacrime. I calciatori si danno dei colpetti a vicenda, ancora non sono convinti di aver battuto nuovamente la squadra più forte d'Italia. Tutti, dal primo all'ultimo, si sbracciano sul prato della Capitale. Poi, ad un certo punto, c'è un azzurro che si allontana, solo. Non va via, resta in disparte, lacrime agli occhi e cuore in gola. Callejon sa che quello potrebbe essere l'ultimo trionfo in azzurro, l'ultima grande emozione della sua esperienza indimenticabile. José, dopo 338 presenze, 80 gol, 77 assist e una serie infinita di coperture e ripiegamenti, è pronto a salutare, a meno di ribaltoni al fotofinish. E quella festa ad hoc, in solitaria, sembra un indizio inconfondibile.

MODELLO LAVEZZI - Ma Gattuso se ne accorge, lo avvicina e lo riporta insieme al resto del gruppo. José, ancora visibilmente commosso, torna a festeggiare. Poi, quando ci si ferma al centro del campo per ascoltare i discorsi del presidente De Laurentiis e di Rino stesso, le parole che si odono nel silenzio dell'Olimpico lasciano pochi dubbi: "Qui c’è gente che piange da solo, che deve andare via a scadenza”, dice Ringhio, con capannello davanti alla bocca per coprire il labiale, lanciando un'occhiata proprio a Callejon. Queste parole e quelle di sua moglie, le lacrime sue e quelle dei tifosi, la gioia incontenibile al momento del fischi. Indizi di un addio che ora sembra sempre più probabile e di una storia che ci riporta indietro di 8 anni: stesso stadio, stesso trofeo, l'esplosione di Ezequiel Lavezzi che si accingeva a dire addio. El Pocho si scatenò, per lui era addirittura l'ultima partita in azzurro. Per José non sarà così, ha ancora qualche gara davanti, ma l'emozione è la stessa: impossibile trattenere le lacrime.