Il grande bluff di Elmas: il giovane-vecchio che ha stregato Napoli

Eljif pare giocare col tempo a suoi piacimento, irridendo concetti come passato/presente o giovinezza/vecchiaia. È una vita capovolta al contrario...
24.09.2019 16:47 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Il grande bluff di Elmas: il giovane-vecchio che ha stregato Napoli
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(di Arturo Minervini) -  New Orleans, 1918. Una stazione ferroviaria, un maestoso orologio con un andamento particolare: le lancette che corrono in senso anti-orario. Inizia così Il Curioso caso di Benjamin Button, con un neonato nato anziano e morto neonato. 

Napoli, 2019. Il 24 settembre un ragazzo arrivato da Skopie racconta al mondo di compiere 20 anni. Tutto nella norma osservandone l’aspetto, con i tratti freschi di una giovinezza che fiorente e sottolineata ancor di più dal calore del sole di Partenope. Sembrerebbe tutto nella norma, poi lo guardi bene questo ragazzo mentre si muove in mezzo al campo e pensi a quel curioso caso di cui si parlava all’inizio: avrà davvero 20 anni? Come può avere 20 anni uno che non sembra avere paura di niente?

È una vicenda che ha i tratti del romanzo fantastico quella del non giovane Eljif, che vive la sua vita al contrario come in un racconto di Woody Allen. Già perché sin dalle prime uscite in maglia azzurra il macedone classe ’99 ha messo in mostra una personalità fuori dalla norma, un carattere forgiato nel fuoco turco di uno stadio fiammante come quello del Fenerbahçe. Se a 18 anni scorazzi sul campo del Şükrü Saraçoğlu senza avvertire la pressione, allora vuol dire che per te la pressione non esiste.

L’avvio che non ti aspetti. In estate qualcuno aveva storto il naso, si era auspicato di un calciatore con maggiore esperienza internazionale, capace di dare un ulteriore apporto alla squadra sul piano della personalità. Obiezioni che sono state ben presto spazzate via dall’autorevolezza con la quale Elmas ha giocato sin dal suo primo pallone in maglia azzurra, una grandezza psicologica abbinata a grandi qualità tecniche e cattiveria agonistica. Insomma, un centrocampista totale, proiettato nel futuro più di quanto il futuro sia disposto forse ad accettare. Ma Eljif pare giocare col tempo a suoi piacimento, irridendo concetti come passato/presente o giovinezza/vecchiaia. È una vita capovolta al contrario, d’altronde: “Capita a tutti di sentirsi diversi in un modo o nell'altro, ma andiamo tutti nello stesso posto, solo che per arrivarci prendiamo strade diverse”. Elmas è su un binario tutto suo… Buon compleanno ‘non giovane’.