L'impresa e la notte della svolta

Ci sono vittorie che vanno al di là dei tre punti e quella di Salisburgo ha tutte le caratteristiche di una di queste. Con una grande prova, il Napoli di Carlo Ancelotti sbanca la Red Bull Arena, imbattuta da una vita (addirittura 19 gare europee ed una sessantina di gare complessivamente), ipotecando il passaggio del girone con la matematica che potrebbe arrivare già nel prossimo turno, in casa contro gli austriaci. La serata, che può svoltare la stagione del Napoli, verrà ricordata per la doppietta di Dries Mertens che brilla e si sacrifica dando l'esempio, raggiungendo e superando il record di gol di Maradona, ma anche per Lorenzo Insigne, di nuovo escluso dai titolari ma che entra, sigla il gol-vittoria, corre ad abbracciare Carlo Ancelotti andando a chiudere un mese di polemiche e tensioni, e nel post-partita si scusa per alcuni suoi atteggiamenti segnando un nuovo inizio nel loro rapporto.
La vittoria è di quelle pesanti. Non solo per il valore di un Salisburgo forse troppo sottovalutato ("era difficile vincere qui, il Salisburgo è davvero forte, ma non tutti lo conoscono", le parole di Ancelotti nel post-partita), per l'importanza dal punto di vista aritmetico e per le tante assenze - con Manolas che non recupera e nel pre-partita si va ad aggiungere a Maksimovic e Mario Rui infortunati -, ma soprattutto perché il Napoli riesce a lottare come collettivo ed a sacrificarsi e rispettare con dedizione il piano tattico di Ancelotti. Il centrocampo recupera palloni a ripetizione, eludendo spesso con qualità la prima linea di pressing feroce del Salisburgo - portata con 5-6 elementi -, per poi a quel punto aprirsi il campo, trovando un avversario non piazzato, e far male subito con la gamba di Mertens e Lozano, preferiti a Milik ed Insigne proprio per le loro caratteristiche. Lunghe le fasi di sofferenza, dovute anche a due errori individuali - di Malcuit sul rigore del primo gol e di Koulibaly che buca il colpo di testa sul secondo - che però riconsegnano ad Ancelotti anche un Allan finalmente su livelli altissimi e Luperto che, tra lo scetticismo, chiude tra i migliori in campo. Per una vittoria esterna - che in Champions mancava da tre anni - che può segnare l'atteso cambio di rotta della stagione.
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