Lo switch collettivo passa dal salto di qualità del reparto che ha più deluso

Suona un po' come un paradosso. Ad inizio stagione, analizzando la rosa a disposizione di Luciano Spalletti, erano tutti concordi: l'attacco era il reparto più attrezzato, più completo, quello in cui ogni titolare aveva il suo doppione. Tre pedine per il ruolo di centravanti, addirittura. Eppure oggi, a girone d'andata bello che andato, è proprio davanti che il Napoli ha palesato i problemi più importanti. E, più nello specifico, in un reparto ricco di alternative, gli esterni d'attacco erano quelli che facevano sperare meglio di ogni altro. Ma al giro di boa, quand'è il momento di tracciare i primi bilanci, sono proprio le ali quelle che più stanno deludendo.
Solo 8 gol su azione.
Considerando tutte le competizioni il Napoli ha disputato 25 partite, 19 in campionato e 6 in Europa League, e realizzato 50 gol. Di questi, soltanto 12 sono stati messi a segno dai quattro esterni offensivi azzurri: Lorenzo Insigne, Hirving Lozano, Matteo Politano e Adam Ounas. E, se si conteggiano soltanto quelli su azione, il dato cala: 8 reti per quattro esterni. Pochi, troppo pochi. Gli esterni d'attacco dovevano essere il punto di forza di questa squadra, invece si stanno rivelando l'anello debole. Lo switch collettivo, auspicabile per la seconda parte di stagione, non può che passare per il salto di qualità del reparto che più di tutti gli altri disatteso le aspettative.
Lorenzo Insigne: 5 gol (4 su rigore), 18 presenze e 1.311' disputati
Hirving Lozano: 3 gol, 25 presenze, 1.444' disputati
Matteo Politano: 2 gol, 22 presenze, 1.102' disputati
Adam Ounas: 2 gol, 14 presenze, 339' disputati
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