Questo è perché dovevano lottare per la salvezza

Ounas, Malcuit, Lobotka, Rrahmani. Sono solo alcuni dei calciatori rinati grazie alla cura Spalletti. Prima, con Gattuso, non giocavano, venivano poche volte considerati, nell'immaginario collettivo erano riserve che mai avrebbero potuto garantire qualità al Napoli. Era sbagliata la prospettiva: in assenza di gioco e di idee costruttive, erano ritenuti inadeguati. Il campo, oggi, dice altro, grazie all'inserimento di un allenatore capace, attraverso la cultura dell'insegnamento tattico, di coinvolgere tutto ottenendo da ognuno risposte indicative.
Ounas e Malcuit, ad esempio, erano stati ceduti in prestito un anno fa. Cagliari e Crotone per l'algerino, 'costretto' a lottare per la salvezza (ma esperienze utili per acquisire fiducia), Fiorentina arrivata tredicesima per Malcuit, tra l'altro giocando pochissimo. Due giocatori che erano stati bocciati dalla società ma su indicazione dell'allenatore. Rrahmani e Lobotka, invece, non giocavano. Come Elmas. Poche volte titolari, per il difensore diverse gare solo nella seconda parte di stagione. Lo slovacco era scomparso. Per fortuna Spalletti ha saputo valorizzarli e ora ringrazia anche De Laurentiis che si ritrova in rosa calciatori adeguati agli standard del Napoli e pienamente coinvolti nel progetto tecnico.
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