Benevento, Vigorito contro ADL: "La sua idea di intendere il calcio non mi trova d'accordo"

"Bisogna essere competitivi tenendo i conti in ordine, il segreto è fare impresa e non fare presa. Se non investi si accumulano debiti, rossi. Ci sono imprese che dovrebbero fare tabula rasa e ripartire da zero, ma con regole precise. Oggi ci sono ma non valgono per tutti, non ci sono pari forze, è come l'elefante con il topolino. Ci sono dei campionati non equilibrati. I calciatori devono migliorarsi strada facendo come fanno i piloti che dal kart passano poi alla Formula 1. Non si può paragonare una città di 3 milioni di abitanti con una di 30mila, anche gli sponsor sono inferiori". Così ieri sera Aurelio De Laurentiis ha parlato così nel corso dell’intervista a Che Tempo che Fa su Rai3.
Parole a cui ha voluto rispondere Oreste Vigorito, presidente del Benevento, che si è sentito pungere nell’orgoglio dall’ultima frase del numero uno del Napoli: “Ha detto che una città come Napoli non può giocare con una squadra di una cittadina come la nostra perché la gente non guarderebbe la partita. È un modo di intendere il calcio che mi trova in disaccordo. Il calcio bisogna giocarlo all’oratorio, in piazza. Questo puoi farlo quando i costi sono sostenibili. Se compriamo calciatori per centinaia di milioni, allora dobbiamo chiudere l’oratorio. Se nessuno si fa prete, poi è difficile trovare un oratorio aperto".
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