Borghi: "Con 4 competizioni è normale avere cali, perciò Conte deve gestire la rosa"

Stefano Borghi, giornalista e commentatore Sky, tramite un video sul suo canale YouTube ha parlato dei temi attuali sul Napoli. Di seguito le sue dichiarazioni: "Il Napoli in Champions League ha perso a Manchester una partita per me ingiudicabile per l’espulsione di Di Lorenzo, ma poi ha vinto la partita che doveva realmente vincere, quella in casa contro lo Sporting. E l’ha vinta secondo me con una delle prestazioni migliori. Però è innegabile che rispetto al Napoli magnificente della scorsa stagione, che ha vinto uno scudetto straordinario grazie ad Antonio Conte, qualche difficoltà e qualche incognita in più c’è, ma non avrebbe potuto essere diversamente. È vero che il Napoli ha fatto il miglior mercato del panorama italiano, prendendo De Bruyne che ha già risposto sul campo alle discussioni, e soprattutto aumentando il valore complessivo della propria rosa. Sono arrivati tanti giocatori che offrono varianti e alternative, tutti da portare al livello ideale di Antonio Conte, e il suo livello ideale forse è irraggiungibile perché è contento solo se vince tutte le partite.
Però quest’anno è tutta un’altra storia: cambia la squadra e cambiano gli impegni. Lo stacco principale rispetto all’anno scorso, è che il Napoli giocava solo il campionato e ora gioca per tantissime cose. Si moltiplicano gli impegni e si moltiplicano le difficoltà, infatti i primi nodi sono arrivati nel primo tour de force vero dell’era Conte a Napoli, con sei partite in 20 giorni. Queste sei partite hanno avuto un epilogo positivo a livello di risultati, però oltre le due sconfitte anche nelle vittorie contro Pisa e Genoa c’è stato qualche patema di troppo. La cosa che deve imparare a fare il Napoli di Conte, e che Conte deve instillare il più veloce possibile, è la capacità di gestire i cali. I cali ci sono per tutti, ma saperli gestire è la differenza che ti permette di vincere il campionato. Questa cosa il Napoli deve impararla perché l’anno scorso non c’era questa tematica. Questa crescita passa anche dalla gestione oculata della rosa, perché in tutto ciò si inserisce anche il discorso degli infortuni: sono più o meno inevitabili, ma poi rischiano di diventare il fattore principale”.
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