Coco spiega: "Ho aperto una scuola calcio a Napoli perchè è il Brasile d'Italia"

Coco spiega: "Ho aperto una scuola calcio a Napoli perchè è il Brasile d'Italia"TuttoNapoli.net
mercoledì 30 marzo 2022, 17:30Le Interviste
di Redazione Tutto Napoli.net
Ai microfoni di Tuttomercatoweb ci racconta il suo presente ma anche il suo passato.

Che fine ha fatto Francesco Coco? Dopo anni vissuti all'estero l'ex terzino di Milan e Inter è tornato nella sua Legnano, mantenendo ancora un forte legame col mondo arabo dopo cinque anni vissuti in Qatar. Ai microfoni di Tuttomercatoweb ci racconta il suo presente ma anche il suo passato.

Francesco Coco, di cosa ti occupi oggi?
"La Lega Serie A ha fatto la sua tv su Youtube per tutto il territorio MENA (Middle East and North Africa) che comprende tutti i territori arabi. Mi hanno contattato perché avevo un backgroud nei paesi arabi. Sono conosciuto avendo lavorato per 5 anni a Doha per beIN Sports".

Quali sono le squadre più popolari?
"Il Milan è la più amata, il fascino del passato è rimasto ancora oggi. Anche Inter e Juventus sono tra le più popolari ma posso assicurare di aver visto anche tifosi arabi di Roma e Napoli. C'è da dire una cosa, però. Al giorno d'oggi il tifoso straniero è più attirato dai singoli giocatori che dalle squadre. Facendo un esempio, Real Madrid e Barcellona 'tiravano' di più perché ci giocavano Cristiano Ronaldo e Messi. Gli ammiratori di questi giocatori poi si sono spostati sulla Juventus, sul Manchester United e il Paris Saint-Germain, ossia dove i loro idoli andavano a giocare".

Tra le tue attività in Italia c'è una scuola calcio aperta a Napoli. Curioso, non avendoci né vissuto né giocato
"Ho sempre avuto un debole per i bambini nel calcio. Invece che stare nel professionismo, mi piace dare l'opportunità ai bambini, era una cosa che avevo in testa da tempo e nel 2018 ho aperto l'Accademia Francesco Coco. Il motivo che mi ha portato a investire su Napoli è perché avevo persone con le quali potevo costruire un progetto del genere in loco e poi perché mi sono reso conto che come approccio mentale, caratteristica culturale, la Campania a livello di estro calcistico è il Brasile d'Italia. Mi ha sempre affascinato questa cosa, perché vedo ancora ragazzini che giocano in strada, con le lattine. Ho dei collaboratori in loco che vanno in giro per strada a fermano in ragazzini per portarli in Accademia".