Corbo: “Rapporto ADL-tifosi tormentato, ecco come il presidente può migliorarlo”

Corbo: “Rapporto ADL-tifosi tormentato, ecco come il presidente può migliorarlo”
martedì 19 luglio 2022, 23:30Le Interviste
di Antonio Noto
"Il calcio è business, con questa logica devono adeguarsi anche i tifosi se no rimangono solo gli amici di Cappuccetto Rosso che credono alle favole”.

Antonio Corbo, giornalista ed editorialista de La Repubblica, è intervenuto nel corso di 'Radio Goal', trasmissione in onda su Kiss Kiss Napoli: “E’ un rapporto tormentato quello tra De Laurentiis e i tifosi del Napoli, per lunga parte per colpa del presidente e in minima parte dei tifosi. Non è possibile contemplare un caso che è ai limiti della convivenza possibile. In 18 anni il Napoli ha ottenuto ottimi risultati, è una delle prime 20 società europee e non ha nessun debito. Ha, però, un presidente che fa di tutto per essere antipatico e impopolare per dare il peggio di sé, pur avendo meriti importanti e qualità interessanti. Un presidente che dopo un terzo posto in campionato non esce dall’albergo del ritiro di Dimaro, solo a nominare il suo nome giù un’alluvione di fischi in una piazza che per definizione (si chiama Madonna della Pace) è clemente. De Laurentiis deve porsi questo problema, non può convivere con i risultati positivi ma con un’immagine che è la peggiore possibile. Sembra infatti un avaro patologico, uno scorbutico e un attaccabrighe, e pure certe volte è una persona piena di carinerie. Deve diventare più trasparente, deve darsi un’immagine di un presidente intelligentemente rivolto a fare i suoi interessi e quelli del club. La tifoseria è rimasta al secolo scorso quando c’era il presidente mecenate, non importa se lascia club prestigiosi come quelli milanesi in un mare di debiti o la stessa Juventus che ha sprecato all’infinito. Il Napoli, invece, non ha sprecato niente, in questi 18 anni ha un regime economico molto sorvegliato e responsabile. Però c’è una serie di battute fuori posto e trovate inutili, anche se è un presidente visionario che guarda bene nel futuro del calcio. E’ stato il primo a dire che bisognava ridurre gli ingaggi, nessun può dirgli no in questo.

Ci sono stati alcuni momenti nei quali mi è piaciuto moltissimo, ad esempio come ha gestito la vicenda Insigne che è andato in un altro posto guadagnando quello che il Napoli non poteva dargli. Però De Laurentiis gli ha organizzato una festa di addio al Maradona che è stata commuovente, ci sono quindi anche momenti di umanità. Il presidente si deve rendere conto che deve distruggere la sua immagine e ravvivarla la gentilezza, la cortesia e il rispetto degli altri. Deve guardare al bilancio con serenità e dire tranquillamente che ci sono delle quote destinate alla sua famiglia. Se fa queste ammissioni e non fa di tutto per sembrare il nipotino di Achille Lauro diventa simpatico, perché lui in chiave personale fa la stesa cosa che fanno i fondi d’investimento in chiave generale. I fondi investono per trarre profitto, lui ha investito 29mln di euro per prendere il Napoli e ne ha fatto una macchina da soldi. Quindi trasparenza, mentre i tifosi la devono smettere di pensare che il presidente sta lì a svenarsi per far vincere lo scudetto a loro. Questo è un sogno impossibile, lo stesso fondo d’investimento che ha vinto lo scudetto con il Milan poi ha venduto il club ad un altro fondo. Il calcio è business, con questa logica devono adeguarsi anche i tifosi se no rimangono solo gli amici di Cappuccetto Rosso che credono alle favole”.