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Mora a TN: "Gioco? Contava uscire da depressione 10° posto. Firmerei per una cosa..."

Mora a TN: "Gioco? Contava uscire da depressione 10° posto. Firmerei per una cosa..."
Oggi alle 18:10Le Interviste
di Davide Baratto

L'ex calciatore azzurro e oggi allenatore Nicola Mora, è intervenuto ai microfoni di 'TuttoNapoli in Podcast', commentando i temi odierni. Di seguito un estratto.

Il Napoli ha perso solo una gara delle ultime 20, Conte ha ridato solidità difensiva, però i gol fatti sono solo 55. È accettabile raggiungere il massimo degli obiettivi con una minima resa offensiva e una massima resa difensiva? “Conte lo ha detto dal primo giorno che è arrivato a Napoli, che bisognasse ridare una quadratura alla difesa perché i campionati si vincono con le squadre che sono compatte, che sanno soffrire e difendere. Il potenziale offensivo del Napoli lo abbiamo visto. Ci sono stati momenti diversi: a inizio campionato pochi gol e tanti 1-0, questo dato è andato migliorando nel senso che qualche vittoria larga c’è stata. A chi piace veramente veder giocare a calcio, il Napoli non è stato sicuramente spumeggiante come nell’era Spalletti o Sarri, ma credo che il fine valga i mezzi. Quando vieni da un’annata come quella dell’anno scorso e vinci come ci stai provando adesso, credo si possa tralasciare come giochi il Napoli. Come ha raccontato Conte, l’importante è arrivare in fondo e scrivere una storia importante”.

Il Genoa ha raggiunto i suoi obiettivi stagionali, ma l’allenatore Vieira ha detto di voler battere una big: “Non possiamo che accettare la sfida di Vieira, che vuole venire a giocare una partita importante contro la capolista quindi ci può stare. Certamente il Napoli non può aspettarsi che gli venga regalato nulla, anche perché il Napoli fino ad oggi ha fatto un percorso veramente incredibile. È una partita molto difficile perché, al netto di quello che si può pensare, quando incontri squadre di medio-bassa classifica senza obiettivi forse sono le più difficili da affrontare. Devi affrontarle nella maniera giusta, con piglio, con determinazione e cattiveria agonistica, proprio perché chi ha tutto da perdere è il Napoli. Al Genoa qualsiasi risultato esca andrà bene, per il Napoli questo non vale. Quindi mi aspetto una squadra che approcci come nelle ultime due gare contro Lecce e Torino”.

Al di là del discorso di bellezza estetica del gioco, con la spinta del Maradona si potrebbe cercare di chiudere prima la partita? “Quest’anno era importante ritornare a essere competitivi, tornare in Champions e cercare di dare fastidio in campionato. I mezzi non contavano e credo che contino ancora meno in queste ultime tre partite. Se io potessi mettere la firma di vincere le partite soffrendo per 90 minuti e vincendo con un tiro in porta, ditemi dove si firma e firmerei subito. Questo va un po’ in controtendenza con quello che tutti vorremmo vedere, Napoli è una piazza importante e credo che meriti un qualcosa di più sul merito del gioco, però questa non può essere assolutamente una critica per ora. A Conte vanno fatti i complimenti per quello che ha fatto e il Maradona credo che sia stata un’arma in più, sold-out continui, a significare che Conte ha riportato l’entusiasmo. L’anno scorso c’era una depressione che aveva allontanato tutti da questa squadra, etichettando i giocatori quasi come ingrati e indegni, giocatori che invece hanno dimostrato che mancava solo un vero comandante per tornare ai livelli a cui eravamo abituati”.