VIDEO - L’editoriale di Chiariello: “Dal sollievo alla preoccupazione. Non vorrei che sia una vittoria di Pirro”

Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto nel suo consueto editoriale: “Ieri abbiamo espresso parole di sollievo per la vittoria del Napoli sull’Udinese dopo che alla fine primo tempo eravamo tutti preoccupati, non solo perché l’Udinese era in vantaggio, ma anche per la prestazione degli azzurri. Alla fine abbiamo tirato un sospiro di sollievo perché cosa abbiamo pensato ieri a botta calda, ovviamente di privilegiare il risultato. La vittoria tiene assolutamente in corsa il Napoli e anzi mette pressione alle avversarie, essendo la prima delle tre o quattro ad essere scesa in campo. Qualcosa ha prodotto, ne è venuto fuori che l’Inter, ad esempio, continua la sua frenata incredibile: 7 punti in 7 partite, non può essere solo un caso. L’Inter che ha fatto un errore nel mercato di gennaio che solo adesso sta capendo quanto sia grave. Togliere dalla rosa un giocatore come Sensi, che era l’unica vera alternativa a Brozovic, per mantenere giocatori doppioni per caratteristiche rispetto a quelli che ha. Ad esempio, ha Barella e dietro ha Vidal, Vicino e Gagliardini, tre muscolari, il centrocampo dell’Inter è composto da nessun pensante. Quindi quando Brozovic si ferma l’Inter paga lo scotto di non avere nessuna mente pensante, ce l’aveva, era Sensi, ed improvvidamente l’ha dato via per prendere Caicedo che non serve assolutamente a nulla. Errori che si pagano e non è solo questo che l’Inter ha pagato, dal derby in poi è un Inter che non si riconosce più. Da potenziale campione confermata, è diventata una squadra in affanno che segue. Per noi è oro che cola, è infatti l’Inter la squadra che dobbiamo tenere di più, visto che siamo in svantaggio negli scontri diretti. Col Milan siamo pari, però la differenza reti è ancora a nostro appannaggio con +4, quindi un arrivo al fotofinish col Milan ci vedrebbe vincenti.
Cosa dico stasera di diverso rispetto a ieri? Il sollievo di sapere il Napoli che espugna finalmente il Maradona, visto che il vero problema è il rendimento in casa visto che in trasferta è da primato, lascia il posto alla preoccupazione. Perché sarà un destino triste e rio, ma il Napoli non riesce mai a giocare con suoi effettivi con l’Atalanta. Nella corsa scudetto il Napoli perde un pezzo fondamentale, il migliore della stagione, cioé Di Lorenzo. I suoi tempi di recupero non sono ancora dati da sapere, ma ha abbandonato il ritiro delle Nazionale. Grave perdita per Mancini che ha dovuto convocare, pensate un po’, De Sciglio. Non capisco l’ostracismo a Calabria, che paradosso, è titolare nel Milan e non va in Nazionale, gioca la sua riserva che è Florenzi e viene convocata la riserva delle riserve della Juve. Mancini gode di tutta la nostra stima, ma questa scelta ci pare davvero astrusa. Ma Di Lorenzo non c’è, non so per quanto tempo starà fuori, lo capiremo solo dopo le verifiche strumentali. Perdita gravissima, perché la rosa del Napoli è sontuosa, ma con un solo punto debole: la carenza dei terzini. A destra abbiamo o il giovane Zanoli o quel Malcuit, che tra l’altro è anche lui è fermo ai box e non è proprio un giocatore di prima fascia. Insomma questo sarà un problema enorme.
Nel frattempo viene ammonito e squalificato Rrahmani, che era diffidato. L’ammonizione se l’è meritata, un giocatore diffidato un fallo di mano del genere non lo fa. Anche perché la domenica prima è costato l’espulsione Ceccherini del Verona, che aveva fatto una cosa simile e che tutti avevano detto esagerata. Ma c’è un ma grande come una casa: il Napoli è tutto sulle spalle di un calciatore straordinario, sontuoso, animalesco, chiamatelo come vi pare. Qualcuno lo definisce diamante grezzo, per me è un animale selvaggio allo stato brado, non ha tutti i principi di gioco nella testa, non fa tutti i movimenti giusti, ‘Maremma impestata!’ gli dice Spalletti, lo sappiamo che Osimhen non è ancora un calciatore rifinito, ma è una belva assatanata. E’ uno di quelli che fanno la differenza sul serio, già 15 gol in stagione, 11 in campionato, per il secondo anno in doppia cifra in Serie A in compagni di Eto’o, Weah e Salah. Osimhen è l’uomo della doppia doppietta, quello che ha rimesso il Napoli linea di galleggiamento dopo la brutta sconfitta col Milan. Però a Bergamo non ci sarà per un’ammonizione che non c’era in nessun modo, da qualsiasi punto di vista la si guardi la si può definire corretta. Voi sapete bene che Calciopoli non si è basata sull’acquisto e vendita di partite, non c’è stato un risultato truccato e taroccato come negli anni ’80 con Trinca e Cruciani, ma sugli equilibri di potere, cioè le ammonizioni, le gestioni, le designazioni, ossia tutto quello che non è così evidente ma che pesa su un campionato. Ora ditemi voi se non sul campionato non pesa l’assenza di Osimhen a Bergamo, che non ha fatto nulla per essere ammonito.
Ha strepitato Maldini e il Milan non si tocca più, rigore su Osimhen non visto, fallo su Lovato con Mazzarri che sta ancora strepitando, gestione di Di Bello con le ammonizioni della partita clamorosamente a favore del Milan. Ora il Milan è la Madonna Pellegrina, non la tocca più nessuno, ha tuonato Maldini. Per non parlare di Marotta, l’Inter era morta e defunta a Torino, l’hanno tenuta in vita con la canna del gas. E noi andiamo a Bergamo senza Osimhen. Non vorrei che la vittoria sull’Udinese sia una vittoria di Pirro, un po’ per sfortuna (Di Lorenzo), un po’ per gestione improvvida di sé stessi (Rrahamni) e un po’ per errori, che alla fine del campionato pesano ma pesano tanto”.
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