Repubblica, l'editoriale di Corbo: "Taglio stipendi Juve indurrà Insigne a misurarsi con lo scorbutico ADL"

E' di sabato la notizia dell'accordo in casa Juventus tra calciatori e proprietà circa il taglio dello stipendio. Il fondo di Corbo.
30.03.2020 15:00 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Repubblica, l'editoriale di Corbo: "Taglio stipendi Juve indurrà Insigne a misurarsi con lo scorbutico ADL"

E' di sabato la notizia dell'accordo in casa Juventus tra calciatori e proprietà circa il taglio dello stipendio (quattro mensilità, due e mezzo recuperabili in caso di ripresa del campionato). A commentarla è Antonio Corbo, editorialista de La Repubblica, nel suo fondo sul quotidiano: "[...] In questo clima di emergenza sanitaria ed economica, la strategia del consenso vince ma chissà se è replicabile in altre società. Non tutte sono in regola con gli stipendi, alcune stentano a presentare le liberatorie nei controlli della Covisoc, la commissione federale di vigilanza. Altre temono il dissesto. Si rimettono al Governo per un decreto che provocherà ricorsi o risentimenti, nel Napoli anche il rischio di nuovi veleni. Il suo bilancio è in ordine, anzi florido. Può tuttavia tagliare 38 milioni lordi sui 105 di monte ingaggi. Coinvolgere i giocatori in questo artificio contabile, richiede relazioni serene".

IN CASA NAPOLI - "Lo sono? Sarà interessante osservare la tattica di De Laurentiis, impegnato con Lotito nel confronto di Governa e Lega con l'Aic. Nel Napoli è aperta la controversia sulle multe per la rivolta del 5 novembre. Diopo la sosta si riapre la sfida tra avvocati davanti al Collegio arbitrale del Tribunale. Possibile riproporre quel patto di lealtà e reciproca fiducia a giocatori divisi da progetti diversi, chi vive nell'ansia del trasferimento, chi del rinnovo, chi paventa una pesante multa. Non meno interessante il ruolo di Insigne. Non è laureato come Chiellini, ma ha intelligenza, personalità e orgoglio per misurarsi al meglio con lo scorbutico presidente. Chissà che non si accorga di quanto poco gli abbia reso finora la procura del voluminoso Mino Raiola, il poliglotta di Haarlem".