De Gea si presenta alla Fiorentina: "Vi racconto perché sono stato fermo un anno"

David de Gea, nuovo portiere della Fiorentina, è stato presentato oggi alla stampa in conferenza, soffermandosi a lungo sulla sua scelta e sul fatto di essere stato fermo un anno dopo l'addio al Manchester United: "Sono molto contento di essere qui, è un orgoglio vestire la maglia viola e rappresentare Firenze. Darò tutto per la Fiorentina e per i tifosi".
Via alle domande. Com'è stato lo scorso anno?
"Voglio ringraziare tutti, sono veramente contento. Lo scorso anno è stato diverso, ho preso la decisione di non giocare ma avevo chiaro di non volermi ritirare. Mi sono allenato da solo ed è difficile, ma dovevo dare il 100%. Quando è arrivata la Fiorentina ho avuto le idee chiare, è un'ottima squadra con una storia meravigliosa e dei grandi tifosi. Una decisione veramente facile".
Sa della tradizione di portieri a Firenze?
"Qui ci sono stati grandi portieri, ma in generale giocatori importantissimi. Quindi spero di poter fare la storia di questo club, dando tutto e cercando di aiutare i più giovani con la mia esperienza, portando la mentalità vincente e aiutando la squadra ad andare più in alto, lasciando un'orma".
Cosa può portare alla Fiorentina e alla Serie A? Un centravanti che la stuzzica poter sfidare?
"Voglio aiutare il club in tutto ciò che posso fare, ho fatto tanti anni di calcio ma vengo a dare il 100% e a portare un po' di esperienza. Prometto di dare quantomeno sempre il 100%, allenandomi duramente. La Serie A è uno dei migliori campionati al mondo, non vedo l'ora di scendere in campo e affrontare chiunque".
Che obiettivi di squadra vi siete dati?
"In Spagna c'è il detto che alla terza ci riesci e speriamo che per la Conference valga così. Non dobbiamo pensare troppo a lungo termine: ora ci sarà il Parma e dobbiamo vincere, poi valutiamo partita su partita. E poi magari puoi sognare qualche trofeo... Sapendo che sarà molto difficile".
Ci racconta se nell'anno di stop aveva avuto offerte? Come rispondere agli scettici?
"Non ho giocato, ma non sono stato fermo. Sono stato ad allenarmi a Manchester, quindi mi sono spostato a Madrid... Sapevo che un giorno sarei tornato, per competere ai massimi livelli. Mi sono allenato molto duramente, per quanto sia più complicato farlo da soli. Non volevo ritirarmi. Ho passato 12 anni in un club grandissimo come il Manchester United che è ancora la mia casa, il mio cuore sarà sempre lì. Ho ricevuto offerte ma per me era difficile trovare motivazioni per valutarle, dopo tanto tempo a Manchester. Quindi ho deciso di smettere di giocare per un attimo".
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