Più di 300 mila ragioni per trovare il primo gol dell'anno al San Paolo

Lorenzo Insigne quest'anno non ha mai segnato al San Paolo e suona come un grande paradosso: il padrone di casa che non sa mettersi a suo agio
30.11.2019 08:58 di  Pierpaolo Matrone  Twitter:    vedi letture
Più di 300 mila ragioni per trovare il primo gol dell'anno al San Paolo

di Pierpaolo Matrone - Lorenzo Insigne quest'anno non ha mai segnato al San Paolo e suona come un grande paradosso: il padrone di casa che non sa mettersi a suo agio nella sua dimora. Il capitano e Fuorigrotta, un rapporto tumultuoso negli ultimi tempi. Con alti e bassi, forti temporali e poi delle gran belle schiarite. Come in tutte le storie d'amore, ci sono stati i fischi e i fiaschi. C'è stato il capolavoro prima e l'errore da mangiarsi le mani poi. Su e giù, come sulle montagne russe. Un'altalena di sensazioni, gioie e frustrazioni. E' difficile essere il figliol prodigo, ancor di più se giochi al Napoli e ne sei persino diventato capitano. Ad Insigne quella fascia sta pesando particolarmente, forse perché la sente più degli altri: essere il più importante leader della squadra per la quale fai il tifo fin da bambino non capita di certo a tutti.

Zero stare sereno - Probabilmente più di altri giocatori, il numero 24 di Frattamaggiore ha bisogno di una serenità massima per esprimere tutta la sua qualità di gioco. Da quando ha la fascia al braccia i suoi giorni in azzurro sono stati più tribolati del solito. Quest'anno, ad esempio, è stato più volte criticato per qualche errore di troppo nei pressi della porta avversaria, per una giocata di fino eccessiva o addirittura per la scarsa determinazione che in qualche fase di partita s'è intravista. Al pubblico questo non piace ed è per questo che più volte c'è stato il faccia a faccia, consapevoli di risolvere tutto al primo gol. C'era stato un piccolo strappo con la gente dopo la tribuna di Genk e anche con qualche dichiarazione precedente, ma alla prima occasione con l'Hellas Verona Lorenzo rispose presente con un bell'assist a Milik. E allora il San Paolo applaudì, lo perdonò. Dopo l'ammutinamento, invece, lo fischiò e insultò. E adesso? A Napoli-Bologna l'ardua sentenza.

210 giorni dopo - E' passata un'infinità dall'ultimo gol di Insigne al San Paolo. Difronte c'era il Cagliari ed era ancora la stagione passata, precisamente il 5 maggio. L'annata stava per andare agli archivi e lo score del capitano non era di certo da buttare. Ma quest'anno qualcosa sembra essersi inceppato. In stagione, considerando sia il campionato che la Champions League, Lorenzo non ha mai trovato la via del gol davanti al suo popolo. Eppure ci ha provato, spesso ha sfiorato il colpo grosso, ma non ce l'ha mai fatta. Ha segnato a Firenze, Lecce e Salisburgo fin qui, ma mai tra le mura amiche. E allora quale miglior modo per ritrovare la retta via? Dopo tutte le polemiche di quest'ultimo periodo, con Insigne protagonista e colpito con la multa più cospicua dalla società (da oltre 300 mila euro), è arrivato il momento di sancire la pace definitiva. Con il pubblico, con la società, con quella maglia per cui si dannerebbe. Perché di Insigne si può dire davvero tutto, ma non che non tiene ai colori della sua città.