Kjaer e la travolgente forza dell'essere capitano

È intervenuto in prima persona sul compagno, poi ha tenuto tutti sulle spalle.
13.06.2021 10:45 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
Kjaer e la travolgente forza dell'essere capitano
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Il dovere di un capitano. Nelle gioie o nei momenti in cui il terrore ti divora l'anima. Tenere tutti sulla schiena, portare un peso che rischia di frantumarti le ossa. Sono ancora fresche, taglienti come lame nella pelle, quelle immagini di Christian Eriksen accasciato a terra senza fiato. Con lui un mondo intero di appassionato col fiato sospeso, a sperare in un movimento, in un cenno, in un segnale che scacciasse via quella paura che diventava sempre più ingombrante in un tempo che si era fatto di cemento.

In quegli istanti infiniti, c'è stato un uomo che ha preso la situazione in pugno. È intervenuto in prima persona sul compagno, poi ha tenuto tutti sulle spalle. Ha trasmesso la forza alla moglie del centrocampista dell'Inter, già disperata a bordo campo. Ha tenuto il cordone che coperto e coccolato il corpo di Eriksen privo di coscienza, ha tenuto fisso lo sguardo sul compagno con una forza di volontà e d'animo da raccontare al mondo. Kjaer in pochi istanti ci ha ricordato al mondo cosa vuol dire essere umani. Ed essere umani è una cosa meravigliosa. Capitani della vita.