I calciatori non facciano finta di niente: taglio stipendi giusto e necessario per il bene del sistema

Di vergognoso, come dice l'AIC, c'è ben poco. Anzi, al massimo, si possono definire tali i toni che vengono utilizzati in questo momento.
06.04.2020 21:15 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
I calciatori non facciano finta di niente: taglio stipendi giusto e necessario per il bene del sistema
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Di vergognoso, come dice l'AIC, c'è ben poco. Anzi, al massimo, si possono definire tali i toni che vengono utilizzati in questo momento in cui al centro del mondo non c'è il calcio, ma la salute di tutti noi. Un periodo in cui le polemiche servono a poche, ma siamo in Italia e, si sa, in Italia la litigata è all'ordine del giorno. S'è fatto un gran parlare delle misure giuste per non arrivare al tracollo del sistema a causa di questa grave emergenza Coronavirus e la Lega Serie A, fatti alla mano, è l'istituzione che s'è mossa con la maggiore celerità in campo strettamente calcistico, sebbene sia stata troppo divisa quando c'era bisogno di unità d'intenti. Alla fine è arrivata la tanto agognata proposta sul taglio stipendi: due mesi di decurtazione in caso di ripartenza di questa stagione, quattro in caso di stop definitivo di quest'annata.

LA POSIZIONE DELL'AIC - Quando una persona finge di non accorgersi di una situazione sgradevole o ignora un problema sperando si risolva da solo, si dice che fa come lo struzzo quando mette la testa sotto la sabbia. In questo momento l'AIC si sta comportando proprio così. Vergognosa, irricevibile, inspiegabile. Con questi aggettivi l'Assocalciatori definisce le linee guida dettate dai club di Serie A. Ma per quale motivo? Se il campionato riparte, una riduzione di due mesi è giusta: marzo e aprile, per l'appunto, il periodo di stop. E se non dovesse ripartire la stagione (ipotesi remota), i giocatori starebbero fermi per quattro mesi. E, visto che non hanno di certo problemi economici, perché i calciatori hanno assunto questa posizione così esagerata?

L'ERRORE - Club e calciatori non sono in contrasto tra loro. Se la società fallisce, i calciatori non possono percepire lo stipendio. Dovrebbero accettare, senza assumere posizioni così nette. Soprattutto in Serie A,  i protagonisti si arricchiscono. Ogni anno si parla di adeguamenti d'ingaggio, di rinnovi contrattuali.  Tutte cose che aumentano la stabilità (esagerata) economica di ciascuno di loro. E' un sistema perverso. Nelle massime categorie non c'è il rischio di non mettere il pane a tavola, come invece sta accadendo in altre categorie e in altri settori dell'economia italiana. Non bisogna guardare soltanto al proprio orticello, ma ampliare gli orizzonti e capire che è il momento di fare un sacrificio. Perderanno i club, perderanno i calciatori, così come perdono tutti. Dai calciatori ci aspettiamo un esempio, non queste polemiche inutili.