Lo Scudetto di ADL, Cds: "Ha previsto il futuro ed ora ha il club più potente d'Italia!"

Alzi la mano chi, vent’anni fa, quando Aurelio De Laurentiis entrò nel mondo del calcio, avrebbe immaginato la vittoria di due scudetti. Lo scrive quest'oggi il Corriere dello Sport per celebrare il percorso del presidente del cub partenopeo che "ha fatto irruzione e si è messo al centro della scena". Viene ricordato l'inizio, quando veniva deriso: "Accade quasi sempre a chi ha lo sguardo più lungo. A chi ha la capacità di capire con anni di anticipo quale direzione prenderà il futuro. Non si è mai rassegnato alle consuetudini da del nostro football. Ha squarciato veli ultradecennali e ragnatele ammuffite. Ha rotto da subito col potere ultras che non a caso gli ha dichiarato una guerra infinita. Gli hanno lanciato bombe carta nello stadio, lo hanno costretto alla scorta, lo hanno insultato in ogni modo. E alla fine si sono rassegnati. Nessun privilegio.
Stesso comportamento con i calciatori: non ha mai accettato i loro capricci. Ha sempre rifiutato la logica del premio partita, del premio scudetto. «Io ti pago per la tua prestazione, è tutto nel contratto, anche i premi». Ha tolto dalle buste paga persino le bibite consumate nei frigo-bar degli alberghi. Questione di principio più che di soldi". Ma soprattutto ha puntato da subito sulla solidità: "Ha capito dal primo momento che in un mondo fortemente politicizzato e cristallizzato qual è il nostro calcio, soltanto la solidità economico-finanziaria avrebbe potuto garantirgli la possibilità di sfidare i grandi club".
Nel 2004 il Napoli era in Serie C e che Milan, Inter e Juventus erano colossi. Vent’anni dopo, nell’estate del 2024, la situazione è cambiata: "Né Milan né Juventus hanno avuto la solidità e il coraggio finanziario per poter ingaggiare l’allenatore più forte sul mercato: Antonio Conte. De Laurentiis invece ha messo i soldi sul tavolo. Tanti. Tantissimi: 6,5 milioni netti. Ma c’è anche chi dice che si arrivi a nove. E 150 milioni sul mercato estivo". Ed ancora: "Senza alleanze né carri politici. Del resto è un uomo che non ha minima l’inclinazione alla diplomazia. C’è un abisso con l’esperienza di Ferlaino il cui Napoli era profondamente intrecciato col potere economico e politico". Ed oggi "il Napoli è con ogni probabilità il club più potente d’Italia. Il suo è un potere all’americana. Basato sul cash e non sulla cuginanza o sulle lobby. Il suo Napoli è il club italiano che per distacco ha il maggiore potere d’acquisto".
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