Se Gattuso vuole dimettersi…

24.11.2020 08:15 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
Se Gattuso vuole dimettersi…

(di Arturo Minervini) - Ritrovarsi, allo stesso punto, e sentirsi all'improvviso con un nodo alla gola. Domenica al San Paolo Rino Gattuso ha dovuto fare i conti con qualcosa di inatteso, con giocatori girati di spalle, con quell'aria pesante che a fatica aveva mandato giù nelle prime settimane napoletane. Era accaduto qualcosa di simile dopo un Napoli-Fiorentina dello scorso anno, al termine di una prestazione imbarazzante degli azzurri: "Se il problema sono io, me ne vado" aveva tuonato Ringhio, che non è certo uno che potrebbe andare a fare l'ambasciatore presso la Santa Sede. 

La diplomazia non è il forte di Gattuso. Schietto, sincero, anche impetuoso nel provare a reprimere certi atteggiamenti, come dimostra la punizione pubblica inflitta a Mario Rui e Ghoulam nella trasferta di Bologna. Pensava di avere il controllo Rino, di aver conquistato gli umori di uno spogliatoio che, invece, ancora una volta si ritrova a danzare sulla lama di un rasoio. 

Nervi tesi, picccoli mugugni che covati sono mutati in ingombranti fardelli nella testa. Qualcuno ha messo il broncio, spifferato che vorrebbe sentirsi più protetto dal tecnico nelle dichiarazioni alla stampa. L'inciucio, si sa, è il più grande conduttore di malumore al mondo. Riesce a trasportare dissapori e malcontenti ad una velocità che, quasi sempre, rischia di trovarti impreparato. E probabilmente quello è successo a Gattuso: si è trovato impreparato. Non si aspettava di trovare uno spogliatoio pronto a contestargli alcuni atteggiamenti/parole/scelte. E si è sentito come uno che si ritrova a fare in conti con un indesiderato déjà vu. Pesante da digerire. 

"O si cambia o me ne vado" ha detto il tecnico, tornando virtualmente al 18 gennaio, dopo lo 0-2 incassato dalla viola al San Paolo. Se Gattuso, dopo quasi un anno di panchina, è costretto nuovamente a minacciare le dimissioni, allora abbiamo un problema. Di armonia, di raccordo, di confronti. Ha fatto bene Gattuso ad affrontare la questione di petto, ma se vuole proseguire dovrà forse trovare un nuovo equilibrio tra bastone e carota. Comprendere quando servono coccole e quando necessita alzare la voce. Altrimenti, nemmeno lui sfiderà ad una legge implacabile del pallone che per una questione numerica tende sempre a pensare, come primo sacrificabile, all'allenatore.