Chiariello: "Sconfitta a Roma darebbe il via al catastrofismo più assoluto"

Chiariello: "Sconfitta a Roma darebbe il via al catastrofismo più assoluto"
mercoledì 19 ottobre 2022, 12:00Le Interviste
di Redazione Tutto Napoli.net
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale: "Mi ha scritto un signore che ha pubblicato un articolo, Roberto Liberale, che ha voluto condividere con me il suo punto di vista che ho trovato estremamente interessante: ‘È da tempo che maturo un punto di vista pragmatico e realistico sul Napoli, dopo tanti decenni di partite viste da vicino e stagioni sofferte. Sono convinto che purtroppo non abbiamo vinto abbastanza, non solo perché vittime di abusi altrui, ma perché troppo spesso ci siamo fatti male da soli. Cerco di spiegare perché per un napoletano un pareggio non è per forza un’occasione mancata, anzi’ All’interno dell’articolo, il nostro amico, prova a dimostrare la natura del nostro tifo che è autolesionista. Siamo in una città dove non ci sono due squadre o rivalità e siamo capaci di rivaleggiare tra di noi su posizioni e preconcetti e chi ha preso una posizione, pur di evitare la brutta figura, tifa affinché la propria posizione sia quella giusta. Se quella posizione è catastrofista, quando le cose vanno bene tace, appena le cose si mettono un po’ male tira fuori ‘L’avevo detto’, ‘Avevo ragione io’. È accaduto in questi giorni per Meret, molto contestato dalla tifoseria, che non godeva della fiducia dei più, con un’estate in cui è stato sfiduciato dalla piazza, dal tecnico, non aveva più mercato, perfino lo Spezia non ha voluto aspettare l’esito delle vicende napoletane ed ha pensato ad altro. Si è addirittura pensato sarebbe diventato il 3 portiere dietro Navas o Kepa e Sirigu. Un ragazzo bruciato a 25 anni, un portiere che ha fatto tutte le nazionali giovanili, ha vinto l’europeo, ma bruciato. Errori ne ha fatti, ma quali portieri non ne fanno? Insicurezze e indecisioni ne ha avute, ma è andato avanti per la sua strada. Ci ha regalato un inizio di stagione in cui, in 13 partite, è stato garanzia ed ha sbagliato la 14° senza pagare dazio, ma si è immediatamente aizzata la canea di chi non vedeva l’ora di poter sparare su di lui.

Lo stesso Spalletti, dopo avergliene dette di tutti i colori quest’estate, adesso ha detto che un errorino dopo 2 mesi e mezzo di partite ci sta e che Meret è un grande portiere. Tanta gente sta aspettando al varco il Napoli per dire che se non vince lo scudetto, De Laurentiis tornerà ad essere pappone, dimenticando che il Napoli non ha alcun obbligo di vittoria. Ciò che si chiede è essere competitivi e provarci seriamente, senza Grassi, Regini o Mascara nel momento della lotta. Quest’anno il presidente ha mandato via tutti ed ha preso sia Simeone che Raspadori, mettendo 35 milioni sul piatto e non ha lesinato su nessun ruolo con la rosa più completa del campionato. L’Inter piange Lukaku, la Juventus piange Di Maria, la Roma piange Dybala, noi abbiamo perso Osimhen e non ce ne siamo accorti. Il problema qual è? Che il Napoli ha fatto il massimo: 10 vittorie consecutive e si trova nello stesso punto della scorsa stagione andando a Roma da Mourinho che sa bene che affrontare il Napoli a viso aperto è sconfitta sicura. Spalletti sa le trappole che Mourinho metterà sulla strada del Napoli e poiché c’è una similitudine con l’86-87, lì Giordano e Maradona diedero la svolta al campionato. Oggi c’è un nuovo vate: Khvicha Kvaratskhelia e lì davanti c’è la cooperativa del gol. Uscendo sconfitto dall’Olimpico, il Napoli verrebbe immediatamente risucchiato e partirebbe il catastrofismo più assoluto. Dovremmo dire, invece, qualsiasi sarà il risultato, questo Napoli sarà competitivo fino alla fine se solo l’ambiente si compatta e non crea ostacoli. ".