Fedele: “Niente bel gioco? Basta, mi piace anche quello all’italiana! Torino? Lo temo”
L'ex dirigente sportivo Enrico Fedele è intervenuto ai microfoni di Radio Marte: “Torino-Napoli? Sono preoccupato per un motivo. Vanoli, che io chiamo da sempre 'Paolino', è stato mio allievo per un paio d'anni. Era un ottimo terzino sinistro ed è stato allievo di Antonio Conte, come collaboratore tecnico al Chelsea: conosce i suoi segreti. Inoltre, è sui carboni ardenti: dopo un inizio esagerato, ha collezionato tante sconfitte. Gli hanno tolto i migliori, come Buongiorno e Bellanova, e l'infortunio di Zapata è stata la 'ciliegina': da quando manca, ci sono grandi difficoltà.
Tuttavia la sua squadra ha lo 'spirito Toro', quello della guerriglia. Non c'è partita, come valori, ma è una tappa obbligata: il Napoli ha il dovere di fare risultato, e non è scontato che ci riesca. Qual è il pericolo maggiore, per gli azzurri? I granata sono molto aggressivi, al di là della fisicità strutturale. Il problema è proprio là: hanno perso due colonne difensive, ma non hanno trovato nuovi Bellanova e Buongiorno. Serve, poi, chi faccia gol. Nel Napoli invece è sempre fondamentale Lukaku, una maglia per me deve essere sempre sua. Basta con questi discorsi sul bel gioco, ma poi che significa? Per me il bel gioco è anche quello all’italiana, fatto bene come è capitato a Trapattoni o a Capello”.
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