Genoa, Vieira si racconta: "Così ho ridato identità alla squadra"

In un'intervista a Il Secolo XIX l'allenatore del Genoa Patrick Vieira si racconta e parlando della sua squadra afferma che ha il Dna da Genoa, e che gli somiglia. Il mister racconta come è nata la risalita-salvezza: 29 punti in 23 gare, 170 giorni di Grifone intensi, un’identità ritrovata e da custodire per il futuro.
Un momento chiave? "Non uno solo. Era il mio debutto da subentrato ma dopo 7 giorni ho visto l’atteggiamento del gruppo e ho detto: “Ho fatto la scelta giusta”. Era una grande sfida, difficile. Era importante semplificare la gestione tecnico-tattica, ridare fiducia ai giocatori, tirargli fuori il massimo, così siamo passati dal 5-3-2 al 4-3-3. Il primo step era dare stabilità, poi trovare identità di gioco. L’integrazione tra il mio staff e chi c’era già, come Murgita ed Eckert, è stata fondamentale".
Salvezza anche senza giocatori come Malinovskyi? "Ruslan è di caratura internazionale, segna, fa assist. A lungo non abbiamo avuto 5 calciatori offensivi importanti: lui, Messias, Ekuban, Vitinha ed Ekhator per i problemi alla schiena. Per fortuna in difesa e in mezzo abbiamo avuto pochi infortuni. Così abbiamo puntato sulla solidità, sulla forza difensiva"
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