Canale 8, Mele: "Il Napoli si è lasciato cadere nella botola che il sistema aveva attrezzato"

Silver Mele, giornalista e conduttore di Canale 8, analizza così la stagione del Napoli appena conclusa senza la qualificazione alla Champions League: "E alla fine il Napoli si è letteralmente lasciato cadere nella botola che il sistema aveva attrezzato. Ma nella quale ormai neppure credeva più. Solite, indirizzate decisioni arbitrali avevano, nelle ultime quattro giornate degne di un far west senza regole, tenuto in vita il blasone appesantito e indebitato di chi già tre anni fa con magheggi era riuscito a sovvertire i meriti del campo.
D’accordo, senza artifizi il Napoli sarebbe già stato certo della Champions ancor prima del Verona. Ed è giusto rimarcarlo affinchè la platealità dei fatti dinanzi a menti sgombre da velature e paraocchi non passi mai sottotraccia. Proprio come avvenuto per i 91 punti da scudetto di Sarri e i suoi. Dalle nostre parti, su suolo italico funziona così e se non è opportuno assuefarsi a dinamiche che travalicano il confine del calcio per esser proprie della quotidianità, lo diviene la necessità di affilare i denti per non sciogliersi come neve al sole nei momenti della verità.
Accade così che a far notizia, in un’inversione perfino etica di valori e principi sia il fatto che il Verona decida di non scansarsi mentre altrove il pallone rotoli, sospinto dal vento, verso porte sguarnite, superando avversari disponibilissimi ad abbracci e scambi di maglie. La normalità cui mai ci abitueremo è il Verona ed è proprio qui che il Napoli ancora una volta è mancato. Stress e gambe pesanti, confusione tattica e cuore pavido hanno riproposto scenari già visti ma che rischiano di pesare oltremodo sulla progettualità di un club ridimensionato nei conti e nelle potenzialità. La Champions avrebbe celato malumori, fratture, musi lunghi e silenzi estenuanti, consentendo alla prepotente rincorsa dei 42 punti da Verona al Verona, di stemperare finanche le posizioni di un tifo oltranzista che ancora una volta si era schierato alla vigilia dalla parte di un tecnico sfiduciato nei fatti mesi addietro e “licenziato” poi con un tweet.
L’autolesionismo del mondo Napoli ha toccato con Ancelotti e Gattuso i suoi punti più alti, favorendo il proliferare di partiti e partitini d’opinione che promuovono o bocciano i protagonisti a seconda di simpatie, risultati di giornata, aliti di vento ai quali si è più o meno sensibili. In un siffatto quadro, estremamente parcellizzato, la Champions sarebbe stata panacea autentica. Ci si è colpevolmente dimenticati della squadra. Che è un gruppo di ottime qualità ma tenue, volubile, purtroppo ancora malleabile laddove invece servirebbero la sfrontatezza e l’audacia da imporre ad avversari spigolosi, incentivati ad impegno massimo dal decoro che dovrebbe prevalere sempre ed esser di tutti.
Questo è il calcio italico, questa è la colpa immensa del Napoli: di non averlo colpito ed affondato, di non aver colto l’occasione per batterlo sul campo. Di ricacciare logiche per le quali i consorziati della Superlega si erano dovuti riattrezzare in fretta e furia per non perdere anche la Champions ad un certo punto perfino disdegnata. E l’amarezza per l’occasione mancata non è solo dei tifosi del Napoli…"
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