Iannicelli contro Conte: “Basta scaricare sugli altri! Il cuore non c’entra, non sanno cosa fare in campo”

Iannicelli contro Conte: “Basta scaricare sugli altri! Il cuore non c’entra, non sanno cosa fare in campo”
Ieri alle 23:00Le Interviste
di Antonio Noto

Nel corso di 'Campania Sport' su Canale 21, è intervenuto il giornalista Peppe Iannicelli: "Il fuoco che ho visto dalla conferenza stampa di Conte e che il fuoco covasse sotto la scena era chiaro, con la Champions c'è la possibilità anche prossemica di guardare in faccia l'allenatore, di guardare quei 15 minuti che non è neanche l'allenamento, un torello, però anche da come entrano in campo i calciatori ti accorgi che c'è un sentimento di un'amalgama che non si è andata a creare. A me è capitato nella mia vita professionale, mi occupo di aspetti diversi, in contesti diversi, aziende, istituzioni, redazioni, è successo a volte che in eccellenti redazioni, in ottimi contesti istituzionali, le cose non funzionassero, perché non si veniva a creare nei reparti ospedalieri anche quell'amalgama, quella chimica tra le persone. Conte secondo me ha percepito che il bandolo gli stava sfuggendo delle mani e ha cominciato una prima operazione di comunicazione cercando di abbassare il rumore esterno, come si dice nella comunicazione neurologica, cioè di individuare dei nemici per compattare il gruppo. Questa litania, non è giusto che ci mettiate tra le favorite, non è giusto che noi abbiamo la pressione, la stampa del nord e la stampa del sud, delle isole comprese. Ha tentato di creare dei nemici esterni, tentando così di compattare il gruppo. Quando si è accorto che questa espediente non reggeva, non produceva risultati, ha cambiato narrazione. L'aveva già un po' cominciata la narrazione a cambiarla dopo la partita contro il Francoforte. E oggi la diga è completamente saltata.

Io faccio una previsione, questa conferenza stampa segna un punto di svolta, credo che non ce ne sarà nulla di buono, non porterà nulla di buono. Quando si arriva a questo livello significa che evidentemente le tensioni sono talmente alte, le vicende non gestite, le questioni risolte sono talmente complesse che si invoca l'intervento della società. Caro Conte, le situazioni le devi risolvere tu. Godot non arriva mai? Non arriva e non può arrivare perché non esiste Godot. Godot non può arrivare perché qui in questo caso, caro Conte, i giocatori li hai scelti tu. I soldi sono stati spesi. Tu ne devi rendere conto dei soldi spesi. Sono arrivati in ritiro, cosa più unica che rara, i giocatori li ha avuti tutti. Hai fatto un mese di ritiro, cosa inaudita nel calcio contemporaneo, perché tutti i grandi club vanno a monetizzare in giro del mondo. Tu hai fatto ritiro, preparazione con tutti i santi. Amico mio, queste sono le tue responsabilità, quando dici io sì, dici retoricamente sono io il colpevole che non sto lavorando bene e poi però scarichi la colpa sulla squadra. Secondo me compie un'operazione che significa che la storia è finita o è vicinissima alla fine, perché poi ci deve anche spiegare Conte. Io credo che oggi il cuore c'entrasse poco, io il Napoli le volte che l'ho visto dal vivo in Champions, le idee in campo erano pochissime. Le idee erano poche ad Eindhoven, le idee erano poche in casa con con lo Sporting. Allora, caro Conte, le risposte le devi dare tu, non puoi immaginare che sia la società a darti le risposte alle dinamiche che tu hai creato, tu hai innescato e tu hai gestito, cosa rarissima nel calcio contemporaneo. Perché è raro che un allenatore, abbia tutto questo potere di spesa, di scelta, di gestione e quant'altro. Prima chiedi le chiavi di Castelvolturno e giustamente dici: ‘Dopo un anno di confusione non voglio che entri nessuno nello spogliatoio’. Poi dici: ‘Devo parlare con la società’ (Godot) e che mi deve venire a risolvere i problemi’. E no, caro Conte, non funziona così e temo, ripeto, che dobbiamo prepararci al peggio. Spero di essere smentito, ma io credo che la giornata odierna sia quella giornata che dice che la diga è collassata e che metter rimedi a questa situazione sarà molto difficile.

Il cuore c’entra poco, i giocatori non sapevano cosa fare in campo e qui c’entra l’allenatore. Conte deve smetterla di creare alibi per poi lanciare frasi retoriche sulle responsabilità quando lui scarica sempre su altri, i campi, i fisioterapisti, i medici, la società, l’ambiente, basta! Male male male".