L'ex portiere Fontana: "Con l'acquisto di Milinkovic il Napoli ha mandato un messaggio"

"1 Football Club", programma in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alberto Jimmy Fontana, ex portiere, fra le tante, di Napoli, Inter ed Atalanta. Di seguito, un estratto dell'intervista: “De Bruyne? Sicuramente sposta ancora gli equilibri. Ci sono giocatori di livello mondiale – Modrić, De Bruyne – ai quali magari non si può più chiedere di giocare tre partite a settimana, perché quando l’anagrafe avanza bisogna gestire il fisico in modo diverso. Ma oggi ci sono staff preparatissimi che sanno come farlo. De Bruyne resta un giocatore in grado di spostare l’equilibrio di una partita. Va gestito, certo, ma parliamo di uno che ha scritto la storia del City. Stasera sarà una festa, anche se non sarà una partita facile. Per come la vedo io, però, è una gara assolutamente da giocare. Fino a qualche anno fa era impensabile per il Napoli anche solo pensare di affrontare il City. Oggi il City parte favorito, ma non è impossibile per gli azzurri fare risultato.”
Cosa può fare la squadra di Antonio Conte per mettere in difficoltà il City? “Il City parte favorito, ma spesso sono i dettagli a fare la differenza. Anche ieri, l’Atalanta lo ha dimostrato in negativo: se vai sotto dopo tre minuti, diventa durissima. Il Napoli dovrà cercare di far passare minuti rimanendo in partita, facendo vedere di saper giocare. A livello tattico Conte è una garanzia, non sbaglia mai nulla. Dopo un quarto d’ora o venti minuti, se il Napoli sarà dentro la partita, potrebbe davvero sovvertire il pronostico.”
A Napoli c’è ancora una volta un dualismo in porta: da un lato Meret rinnovato per due anni, dall’altro Vanja Milinković-Savić, a cui è stato fatto un contratto quinquennale. Secondo lei il futuro della porta del Napoli, anche alla luce di questa differenza contrattuale, sarà affidato al serbo? “Il messaggio è chiaro: acquistare un portiere a quella cifra e con un contratto così lungo significa fare un investimento a lungo termine. Vanja ha fatto benissimo a Torino, davvero molto bene. Io pensavo potesse andare in Inghilterra, per la sua fisicità e la capacità di costruzione dal basso, caratteristiche perfette per quel campionato. Negli ultimi anni molte squadre inglesi hanno sbagliato a scegliere portieri, quindi mi aspettavo che finisse lì perché ha caratteristiche ideali. Però il Napoli ha mandato un segnale forte: le grandi squadre vogliono sempre due portieri di livello, perché vogliono competere su tutti i fronti. Da questo punto di vista ci sta. È un messaggio non immediato ma più per il futuro: oggi parte ancora Meret con i gradi da titolare. Se guardiamo al campo, l’anno scorso Meret ha fatto molto bene e ha vinto lo scudetto. Credo quindi che ci sia ancora una gerarchia chiara. Ma la società, facendo un investimento del genere, ha voluto guardare anche al futuro. Quando sei una big ragioni così: anche il Liverpool ha acquistato Mamardashvili, un portiere importantissimo, pur avendo già Alisson. Quando si ragiona da grande club, si adottano questi meccanismi.”
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