Piccari: "Non sono d'accordo con Conte, al Napoli manca il gioco e non solo il gol"
A "1 Football Club", programma in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Marco Piccari, giornalista, direttore di TUTTOmercatoWEB Radio. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Al Napoli, contro l’Eintracht, è davvero mancato solo il gol? “No, non sono d’accordo con quanto affermato da Conte. Ultimamente mi capita spesso di essere in disaccordo con Conte, ma non vorrei sembrare prevenuto… stavolta proprio no. Al Napoli manca qualcosa a livello di gioco, è inutile girarci intorno. Soprattutto in Europa, il carattere non basta: serve qualcosa in più. Questo presunto dominio, sinceramente, non l’ho visto. Ho visto una squadra che ha provato le solite cose, con le mezzali che si buttano dentro, sempre lo stesso arrancare e lottare. Ma non ho visto uno sviluppo vero del gioco, e in Europa questa differenza si nota molto. È difficile pensare di fare un cammino europeo così, perché c’è una mancanza strutturale e tattica che emerge chiaramente. In Italia può bastare essere una squadra tosta e caratteriale, ma in Europa, appena trovi un avversario più organizzato, vai in difficoltà. Io non credo che la squadra abbia dominato ieri, come ha detto Conte. Anzi, ho visto una squadra ripetitiva, che non riusciva a trovare soluzioni nuove. Sono rimasto deluso, lo dico sinceramente. Poi Conte si arrabbierà, ma il problema è suo, non mio.”
Il Napoli ha ancora la possibilità di arrivare almeno ai sedicesimi? “La possibilità c’è, ma senza una svolta diventa difficile. Ieri mi aspettavo una vittoria del Napoli, e soprattutto una prestazione diversa. Ho visto invece la Juventus svoltare, ieri sera: nonostante le difficoltà, già si intravedeva una traccia di gioco, una squadra propositiva, che voleva fare qualcosa di nuovo. Lì si vede la mano dell’allenatore. E l’allenatore è importante, perché i giocatori il Napoli li ha: non stiamo parlando di una squadra povera di talento. Ma in Europa non riesce ad andare oltre le solite tematiche tattiche di Conte. Quest’anno per lui era una prova importante anche da questo punto di vista. Altrimenti l’Europa diventa un intralcio, e allora che fai? Non ci vai? Poi magari domenica, contro il Bologna, il Napoli vince, e si ricomincia a dire che va tutto bene… ma in Europa manca qualcosa. E questo l’allenatore, lo dico con rispetto, dovrebbe spiegarcelo. Anche perché quando dice che il Napoli dà fastidio quando è in alto… beh, chi è che non vuole il Napoli lassù? Ed in Europa, ieri, chi è che non avrebbe voluto il Napoli in alto? Chi critica il Napoli oggi lo fa con ragione. Sentire certe giustificazioni, sinceramente, lascia perplessi. E poi questa storia del ‘Napoli dà fastidio’… ma a chi? È una narrativa che stanca. Io penso che con Conte si debba prendere o lasciare: è fatto così. Però onestamente, chi a Napoli fa una critica sul gioco lo fa legittimamente, non perché ce l’ha con lui. Anzi, se il Napoli vince, sono tutti contenti, giornalisti compresi. Ma non si può più dire nulla, perché se no Conte si arrabbia? Allora lasciamo perdere, davvero.”
Conte ha anche affermato che il club debba crescere dal punto di vista sanitario e fisioterapico. È questa la causa degli infortuni? “Mi sembra abbia scaricato il barile dei tanti infortuni dal suo staff tecnico su quello medico del Napoli, e quando sento queste cose, mi cascano le braccia. Se c’è qualcosa che non va, si discute all’interno dello spogliatoio: con il presidente, con i responsabili, non davanti alle telecamere. E poi, permettimi di dirlo: il Napoli è cresciuto tantissimo negli anni di presidenza De Laurentiis. È stabilmente in Champions League, e non mi sembra che ci sia arrivato grazie a Conte, ma anche prima del suo approdo. Anzi. Il Napoli è una delle squadre più competitive d’Italia, si è messo al livello delle milanesi, e in alcuni anni le ha anche superate. Quindi basta con questa retorica: il club funziona, eccome se funziona. Mi sembra però che Conte sia stato molto bravo a portare dalla sua parte il tifoso, che non riesce più a vedere i limiti di questa squadra, e che ormai è come ipnotizzato dalle sue parole: io non sto dicendo che Conte non sia un bravo allenatore, attenzione. Lui può far lottare il Napoli per lo scudetto fino all’ultimo, ne sono convinto. Però deve fare uno step in Europa. Lo dico da anni, e i numeri lo confermano: in Europa ha sempre avuto difficoltà, anche con squadre forti. Questo non lo si può negare. Per carità, in campionato è un maratoneta, costruisce nel lungo periodo, e su questo è fortissimo. Ma se mi chiedi se mi piace il suo calcio, ti rispondo: così così. Non mi fa impazzire. Io ho visto un Napoli giocare in modo diverso, più bello. E non solo con Sarri, ma con diversi allenatori, abbiamo sempre visto una certa qualità. E se oggi il tifoso napoletano ha il palato fine, non è un difetto, è una conseguenza naturale. Quindi se si chiede qualcosa in più, è legittimo. Il messaggio è chiaro: non facciamo passare l’idea che il Napoli stia naufragando in Champions per colpa del destino o dei ‘nemici’. La verità è che questa squadra, oggi, ha dei limiti evidenti. E la storia recente del Napoli non dice questo, dice ben altro.”
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