Proc. Gratteri: "Le mafie nel calcio? Sono più infiltrate perché sono cambiate"

Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, ha rilasciato un’intervista a Radio Goal, in diretta su Kiss Kiss Napoli: “Gattuso allenatore dell’Italia? Sono zero nel calcio, non mi appassiona il fatto che ci siano calciatori che a metà anno cambiano squadra. Sarò un romantico, ma non riesco ad appassionarmi a queste cose. L’amore ed il sentimento stride coi soldi e gli affari. Le mafie nel calcio? Sono più infiltrate perché sono cambiate, sono meno violente e si mimetizzano.
Non riusciamo a distinguere il soggetto mafioso perché non è più burbero e rozzo, questo prototipo sta scomparendo. Le mafie evolute sono molto raffinate e garbate anche nei comportamenti. Il fenomeno mafia riuscivo a vederlo nel calcio alla fine del secolo scorso, quando i capimafia comprarono una squadra perché era una forma di pubblicità, un modo per stare nel circuito dell’aristocrazia. Il calcio è lo sport più seguito in Italia e risulta un bel veicolo per tenere i contatti col mondo delle istituzioni ed il potere politico. Esame di maturità? E’ uno step della vita, una pagina della vita, ma non è una tragedia se il compito non andasse bene. Non si devono abbattere i ragazzi, devono andare avanti e devono studiare sempre più e soprattutto devono fidarsi dei loro genitori”.
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