Taglialatela: "Si è perso troppo tempo, bisognerà aspettare prima di tornare a giocare"

Problemi legati al Covid-19, le varie Spagna, Inghilterra e Francia non sembrano aver analizzato la situazione in tutta la sua gravità, nonostante gli “insegnamenti” dell’Italia. Chi incredibilmente ha fatto scendere in campo questa settimana le squadre è l’UEFA: Champions League disputata quasi regolarmente, così come l’Europa League. Ma fortunatamente un passo indietro – per forza di cose – è stato fatto in vista degli impegni di settimana prossima. Forse non sarà stata avvertita la pericolosità del momento, questo è il pensiero di Pino Taglialatela, che per anni ha difeso i pali di un San Paolo tutto azzurro, ma oggi è costretto a fermarsi.
Emergenza Coronavirus: perché la Lega italiana non ha fermato tutto immediatamente? "Credo sia per il fatto che non è uno solo che prende la decisione ed ha carta bianca. Ma forse non si erano resi conto della gravità della situazione. Fondamentalmente si è aspettato un po’ troppo per fermare. Qualcosina si poteva fare prima, per sensibilizzare le persone che non si erano rese conto della drammaticità della situazione. Adesso qualsiasi tipo di sport passa ovviamente in secondo piano, dato che ci sono cose più serie da affrontare. Credo ci voglia tempo per ricominciare e non penso sia imminente la ripresa. Se guardiamo cosa accaduto in Cina ci rendiamo conto del tempo e lì sono stati adattati provvedimenti molto forti. Il problema è che non è stato trovato ancora il vaccino, ma grazie al Cotugno e Pascale di Napoli sembra si sia trovata una cura almeno per i casi più gravi. Fa ben sperare, ma è presto per capire quanto ci vorrà per riprendersi. Ora lo sport non ha più importanza, c’è la salute della singola persona da tutelare".
Qual è la formula migliore per concludere questo campionato? "Bisogna rispettare tutte le squadre, quindi per me l’Europeo dovrebbe slittare di un anno concludendo così tutti i campionati con le giornate rimanenti. Anche giocando a giugno e luglio. Serve rispettare qualsiasi squadra, dalla prima all’ultima di Serie A, B o C che sia. Hanno fatto investimenti importanti. Anche noi a Ischia giochiamo in Promozione, ci mancano le giornate e vogliamo disputarle. Perché da parte di tutti sono stati fatti dei sacrifici. Ovviamente tutto questo a patto che ci siano le condizioni. Se si trova la soluzione a questo problema, si dovrebbe quindi far giocare tutte le partite restanti e far slittare l’Europeo. In questo modo puoi disputare anche la Champions e l’Europa League. Magari l’anno prossimo inizi un po’ più tardi".
Alcuni giocatori tra prestito e scadenza, a luglio non saranno più del club attuale. In questo caso come si farà? "Parlando per i giocatori, non credo che dopo questa situazione qualcuno abbia problemi nel giocare un mese in più. Magari si può prolungare di un mese il contratto dei giocatori, pagando un mese aggiuntivo. Un accordo si troverà. Avendo ancora l’anima del calciatore dico che lo farei senza problemi e divertendomi. Poi appena finisce la stagione calcistica si pensa a quella successiva. Effettivamente il problema potrebbe nascere, ma è secondario in base al problema che stiamo affrontando tutti al momento".
Questa settimana si sono giocate Europa League e Champions League. Perché? "Sono cose che sinceramente non si capiscono. Forse non avranno avvertito la pericolosità della situazione. Quando c’è il problema in casa propria uno se ne rende conto, ma fuori dalla porta gli altri non si accorgono di ciò che stai vivendo. Nel momento in cui a situazione sta toccando un pochettino tutti, hanno iniziato a chiudere. Ma molto in ritardo, penso alla partita di Liverpool con una marea di persone nello stadio. Penso anche all’esterno dello stadio del PSG. La responsabilità è dello Stato. Ora ci vuole buonsenso, vanno fatti sacrifici. C’è chi ne fa un po’ di più perché non tutti hanno situazioni economiche floride e quindi queste persone fanno sacrifici disumani. In questo momento però bisogna stare chiusi in casa il più possibile".
Provando a chiudere gli occhi e sognando cosa ci sarà tra uno o due mesi, cosa vede? "Immagino un calcio di nuovo attivo, significherebbe che il problema è stato risolto. Mi piacerebbe rivedere tutto lo sport di nuovo in azione, la gente che esce per strada, tutti che riprendono la vita normale. Purtroppo, però, credo che tra un paio di mesi non sarà ancora finita. Magari saremo alla fine, però calcio e sport vari potrebbero riprendere a maggio o giugno. Mi auguro di sbagliare e che tutto finisca quanto prima".
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