Trotta: "Se ci sono tutti questi infortuni, un motivo ci sarà"
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto, in esclusiva radiofonica nazionale, Ivano Trotta, allenatore ed ex centrocampista, tra le tante, di Napoli e Juventus. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Dopo il pareggio contro l’Eintracht Francoforte, Conte ha detto che il club deve crescere anche dal punto di vista dello staff sanitario, medico e fisioterapico. Ha scaricato il barile?
"Diciamo che è nel suo stile. Conte interpreta sempre così le conferenze: diretto, schietto. Non mi sorprende. Ho sentito anche le sue parole sul fatto che l’Eintracht fosse venuto a fare il catenaccio… in realtà hanno fatto la partita che dovevano fare, perché questa squadra ha preso 19 gol solo in Bundesliga in nove gare. Non può venire a Napoli e giocare a viso aperto. Il Napoli, però, non è stato incisivo. A differenza del Como, che oggi mette in difficoltà chiunque, il pareggio contro l’Eintracht io lo considero un passo falso. Sono due punti persi. Il Napoli segna poco, e non è solo un fatto di assenze: prima si diceva che il problema fosse De Bruyne, ora che manca lui non si segna comunque. Bisogna essere coerenti nei giudizi. Il Napoli ha una rosa forte, costruita per competere su tutti i fronti. Ci sono stati troppi infortuni, è vero, ma il punto è che non si è ancora trovata una vera identità. Il Napoli che ho visto con l’Inter — dominante, aggressivo, con il pallino del gioco — oggi non si vede più. E mancano i gol degli attaccanti: è vero che “l’importante è che segni qualcuno”, ma se hai speso tanto per giocatori offensivi, è giusto che siano loro a fare la differenza. Per rispondere alla domanda dello scaricabarile, secondo me, in un club così importante ognuno deve fare il proprio. Gli infortuni vanno gestiti dallo staff sanitario: tempi, recuperi, modalità. Ai miei tempi, appena sentivi un fastidio muscolare, la prima tappa era la sala medica, dove dottore, fisioterapista e massaggiatore ti valutavano e poi parlavano con il mister per decidere. Oggi immagino sia tutto ancora più strutturato. Non credo che Conte faccia allenare un giocatore mezzo infortunato senza il via libera dei medici. A noi non succedeva mai di scendere in campo con un dolore senza passare prima dal reparto medico. Quindi non penso che Conte abbia sbagliato in questo. Magari ha solo voluto sottolineare che serva maggiore coordinazione".
Se il Napoli è oggi primo in Europa per infortuni muscolari, si può dire che qualcosa sia mancato anche nella preparazione atletica e nella gestione degli allenamenti settimanali?
"Questo è un discorso diverso. Sì, in questo caso è lo staff tecnico e non sanitario a doversi fare delle domande. Se ci sono troppi infortuni, un motivo c’è. I fattori possono essere tanti, ma quando parliamo di infortuni importanti — come quelli di De Bruyne e Lukaku — bisogna capire perché accadono e come evitarli. Conte non è certo un allenatore alle prime armi: da Bari a Siena fino ai top club, i suoi metodi sono sempre stati molto intensi, e i risultati gli hanno dato ragione. Forse oggi paga un momento negativo, ma sicuramente è giusto che lo staff si interroghi e provi a correggere qualcosa".
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