VIDEO - L'editoriale di Chiariello: "Ancelotti tra i più grandi, ma è l'allenatore più deludente della storia del Napoli"

VIDEO - L'editoriale di Chiariello: "Ancelotti tra i più grandi, ma è l'allenatore più deludente della storia del Napoli"
lunedì 30 maggio 2022, 10:20Le Interviste
di Antonio Noto
"Dire che Ancelotti è uno dei più grandi vincenti della storia non significa riscriverla e dire che a Napoli abbiamo perso la grande occasione".

Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto con il suo consueto editoriale: “Si è chiusa la stagione agonistica europea del calcio con la finale più importante, quella Champions. Ancelotti compie l’impresa memorabile. È un’annata da favola per lui e il Real Madrid. Il Real per la crisi economica si è ridimensionato. Che ha però comprato dei talenti giovanissimi importanti e costosi, da 40mln l’uno, non stiamo parlando degli investimentucci di 10mln che facciamo a Napoli perché questo ci possiamo permettere. Poi c’è una cantera che produce, altro che il nostro vivaio che non è curato come potrebbe e dovrebbe. E’ comunque un Real basati su gente molto anziana, Benzema per De Laurentiis era vecchio già tre anni fa, quest’anno rischia di vincere il Pallone d’Oro. Modric è ormai un dinosauro del calcio ma ha piedi sapienti come nessun altro, Casemiro, Kroos, i leader in panchina come Marcelo al quale viene data la fascia di capitano in panchina nel momento in cui si alza la Coppa come simbolo. Un Real che non gioca un bel calcio, ma che ha la forza di battere Inter, Psg, Chelsea, Manchester City e Liverpool, tutta la cream della Premier League. Un po’ ricorda l’Italia dell’82, una vittoria che non si può derubricare in un colpo di fortuna. Forse avrebbero meritato di più gli altri, ma alla fine ha vinto il Real, come in Conference ha vinto Mourinho. Mezzo tiro in porta, difesa ad oltranza, 2 pali avversari, parate di Rui Patricio, è il calcio italiano che torna in auge insospettabilmente e ciclicamente. Poi vedi i girasoli che vanno a inseguire chi vince, perfino Sacchi ha ammainato bandiera facendo una conversione a 360° che fa restare basiti. Oggi celebra Ancelotti come suo capolavoro per aver vinto facendo difesa ad oltranza, alla fine si celebra il calcio all’italiana.

A Napoli quando si parla di Ancelotti, apriti cielo! Sgombriamo subito il campo da equivoci, chi ha offeso Ancelotti se ne assuma le responsabilità. Chi ha detto che era bollito, l’ha detto in radio Bargiggia, che era venuto a prendersi i soldi perché non aveva più ingaggi, a piazzare i figli e a prendersi la pensione, se ne assuma le responsabilità. Non fatemi carico di quello che dicono gli altri, per io queste cose non le ho mai dette, non volevo il suo esonero. Avevo detto: ‘Tu hai fatto i guai e tu li appari perché sei Ancelotti’, l’allenatore più deludente della storia del Napoli perché è tra i più grandi della storia. In base alle aspettative, generate da lui che poi non ha atteso. Sarri aveva dei limiti che erano di provincialismo, mentre Ancelotti diceva: ‘Questo gruppo mi piace, mercato da 10, non sono venuto a pettinare le bambole, lotteremo per lo scudetto’, ho i suoi tweet conservati. Se ci credeva lui perché non dovevo crederci io? Ha invece deluso. Sull’abbrivio del gioco a memoria ha fatto un girone d’andata che gli ha consentito di finire secondo, perché nel girone di ritorno ha fatto sesto, perdendo però anche Hamsik. L’anno dopo ha fatto disastri, il Napoli era settimo rischiando anche di non vincere il girone Champions con Genk e Salisburgo. Ha fatto disastri a Napoli, ma questo non toglie nulla alla sua grandezza. Nessun allenatore fa 30 di carriera fatti bene, ci sono annate in cui vai meglio e altre in cui vai peggio, ambienti in cui lavori e in altri lavori peggio. Dire che Ancelotti è uno dei più grandi vincenti della storia non significa riscriverla e dire che a Napoli abbiamo perso la grande occasione. A Napoli ha lavorato male e se c’è stato ammutinamento lui ha grandi responsabilità. Non crediate alle sciocchezze che dicono che un gruppo di ragazzetti che non ha vinto niente l’hanno fatto fuori, non è vero. La verità è che De Laurentiis ha deciso di cacciarlo perché lui aveva fatto dichiarazioni contro il presidente, dicendo di non essere d’accordo con le decisioni di De Laurentiis. Un’intervista di cui lo stesso Ancelotti si è pentito, l’ammutinamento è stato solo l’ultimo atto, dove De Laurentiis l’ha chiamato e gli ha detto: ‘Carlo, qua finisce’. Non so come ha fatto ma una settimana dopo prendeva 50mln dall’Everton, è un uomo fortunato. E’ inutile riscrivere la storia, non c’è stato un matrimonio fortunato, vogliamo andare avanti?

Dissi all’epoca che De Laurentiis non ha come obiettivo aziendale la vittoria dello scudetto, non è che non vuole vincere ma la vittoria è solo un’eventualità. Fa la squadra per andare in Champions e tenere la squadra al vertice, voi non capite che senza quei soldi servono a noi per avere una squadra forte. La famosa storia ‘Vinci solo tu’, perché senza quei soldi servono per non vedere i pezzi migliori, senza non si possono rimpiazzare, diventa una loop negativa. Il Punto è che è obbligato a fare una squadra buona per salvare i suoi conti, ma non così buona per essere competitiva per vincere il titolo perché lì ci vuole uno step diverso. Bisogna andare a prendere giocatori che hanno già vinto, giocatori maturi che dopo non vendi più. Investimenti a perdere, l’ha fatto una sola volta nella sua vita con Ibrahimovic. L’aveva preso, è la verità, con l’arrivo di Gattuso è poi saltato.

Ora vedremo che squadra farà, via Insigne e Ghoulam, pronti Kvaratskhelia e Olivera, perfetto, ma poi? Andranno via altri giocatori importanti? Koulibaly rinnova, rimane a scadenza e lo perdi a zero l’anno prossimo o lo vende adesso? E’ più facile che vada via, intanto scrivono che ha già portato le sue macchine a Parigi dove vive. Fabian non rinnova e quindi andrà via per forza. Forse Ospina e Mertens, più il colombiano, non rinnoveranno. Vi sembra possibile che il Napoli riesca a sostituire tutti questi giocatori con calciatori di pari livello che subito si integrano e fanno bene? Può mai essere un Napoli competitivo per i massimi livelli se non c’è la volontà di fare quello che ha fatto il Milan? Abbassiamo i costi, ma manteniamo alta la competitiva con giocatore esperti e tanti giovani forti. Questa è la strada maestra che il Napoli non persegue, ecco perché in città c’è scollamento caro presidente. Puoi vantare tanti risultati, per anni ho difeso la linea di De Laurentiis dell’autofinanziamento perché è quella giusta. Napoli non ha una proprietà che può investire soldi da un gruppo industriale, che ne ha tutto l’interesse per motivi fiscali a farlo, e si può permettere di andare in perdita. Il Napoli rappresenta il 94% delle attività di De Laurentiis ed evidente che non può permettersi un’azienda che perda. Quindi deve guadare ai costi e all’equilibrio economico, si chiama il break even point. Per il lui è il mantra, ma il nostro, quello di Napoli, è quello di sognare in grande dopo 18 anni. Lo capisci presidente che non ci puoi negare i sogni?”.