L’ACNCC alza la voce in piazza a Napoli: “Siamo una categoria fantasma”

L’ACNCC alza la voce in piazza a Napoli: “Siamo una categoria fantasma”
mercoledì 3 giugno 2020, 13:27Napoli città
di Redazione Tutto Napoli.net

L'emergenza legata al Covid-19 ha colpito tantissimi settori del mondo economico del paese e tra quelli colpiti c'è anche la categoria dei noleggiatori con conducente, che hannomanifestazione in data  3 giugno per esporre le loro ragioni. Ecco il comunicato diramato da una serie di associazioni di categoria.

"Una mattinata intensissima nella quale il mondo compatto delle associazioni che rappresentano bus, vetture e natanti con conducente, ha inteso manifestare la situazione di palese disagio nella quale si sono trovate a raccogliere cocci a causa dell’emergenza pandemica che ha costretto le autorità nazionali ad adottare misure drastiche sulla limitazione della circolazione delle persone.
Tra bandiere, slogan e striscioni, in piazza è stato parcheggiato anche un carro funebre, completo di bara, con manifesti a lutto affissi sul cofano e sui finestrini con la scritta: “Noleggio autobus con conducente. Ne danno il triste annuncio i titolari Ncc, gli autisti, le agenzie, le guide turistiche, i clienti, i fornitori, gli hotel, i b&b, i meccanici, i carrozzieri, i gommisti e i parenti tutti”.
I numeri sono emblematici  se si considera la presenza in piazza Trieste e Trento e poi del Plebiscito di oltre 1000 manifestanti che a gran voce hanno invocato l’incontro con il Prefetto. Attivissimi gli uomini dell’ ACNCC, non più disposti a tollerare una situazione insostenibile:il coronavirus ha colpito un settore che mette al momento a rischio circa 6000 imprese bus, 30.000 aziende di ncc a pieno regime, circa 60.000 autisti, 5000 addetti per l’indotto. La pandemia ha d’altronde provocato la totale cancellazione delle prenotazioni di gite scolastiche, congressi, viaggi culturali, escursioni crocieristiche e spostamenti in genere. Le stesse attività che non rientravano tra quelle sospese dai vari DPCM e DL che si sono susseguiti dall’inizio di marzo ad oggi. Venivano lasciate aperte perché il codice ATECO 49.00 le faceva rientrare in quelle che sono considerate essenziali. In questo frangente le aziende si sono ritrovate sulla carta attive ma, di fatto, sono state fermate dalla totale mancanza di utenza. 
Una folta delegazione in rappresentanza della varie sigle manifestanti è stata accolta in Prefettura: il ritorno alla normalità è ormai cosa non più rinviabile, vista l’indigenza di famiglie intere. L’ACNCC ha ribadito la propria posizione per la quale, non si dovessero registrare a breve notizie favorevoli dopo l’incontro con il rappresentante prefettizio, si andrebbe avanti ad oltranza con manifestazioni di protesta".