Osimhen ko, ci risiamo: com'è cambiato il rendimento del Napoli con e senza di lui

Fin qui, la formazione campana è stata trascinata dalle reti del proprio centravanti, di cui ha dovuto fare a meno per ampi tratti del campionato scorso.
22.11.2021 19:00 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Fonte: Tuttomercatoweb.com
Osimhen ko, ci risiamo: com'è cambiato il rendimento del Napoli con e senza di lui
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Gennaro Gattuso non avrà certo sorriso, perché ai suoi calciatori resta legato. La schadenfreude, però, avrà solleticato l'ex allenatore del Napoli, alla notizia del brutto infortunio di Victor Osimhen. Oggi il centravanti nigeriano si sottoporrà all'intervento chirurgico per la riduzione delle fratture dopo lo scontro con Skriniar. Spalletti teme almeno un mese di stop: considerando la Coppa d'Africa, vorrebbe dire fare a meno del proprio bomber principe per le prossime undici giornate di campionato. Un vero grattacapo, che il tecnico toscano non si augurava e che il suo predecessore ha dovuto affrontare nella scorsa stagione.

IL NAPOLI CON E SENZA OSIMHEN
Fin qui, la formazione campana è stata trascinata dalle reti del proprio centravanti, di cui ha dovuto fare a meno per ampi tratti del campionato precedente. Detto che nel calcio la matematica non è una scienza esatta e delle differenze ci saranno di sicuro, come va il Napoli con o senza Osimhen lo sappiamo già. Nella scorsa stagione, considerando solo la Serie A, la squadra di Gattuso lo vide in campo per 24 giornate: il bilancio è di sedici vittorie, tre pareggi e cinque sconfitte. Tradotto in termini di classifica, vuol dire 51 punti, con una media di 2,12 a partita. Senza Victor, il rendimento calò: nelle altre 14 giornate, infatti, Ringhio ottenne otto vittorie, due pareggi e quattro sconfitte. Significa 26 punti, 1,86 in media a gara. Una differenza di 0,3 punti a partita: non sembra un crollo verticale, ma sul lungo periodo è quello che, per esempio, fa la differenza tra un quinto e un quarto posto, forse anche di più. Sono quattro punti in più o in meno, su appena quattordici giornate: per capirsi, oggi rappresentano il distacco tra le prime due e l'Inter terza. In più, c'è tutto quello che l'aritmetica dei risultati non può esprimere: il tempo di recupero per tornare al massimo della condizione, gli aggiustamenti tattici da fare, la sicurezza che si acquisisce con le vittorie. Finora, il Napoli si era abituato a Osimhen. Adesso, almeno per un po', dovrà in qualche modo tornare a capire come farne a meno. Magari senza perdere quei quattro punti: sembrano pochi, fanno la differenza.